Diritti tv in serie A, nuova fumata grigia

Assemblea aggioronata ma al fronte degli astenuti si aggiunge un altro club

Diritti tv Serie A (Newpress)

Diritti tv Serie A (Newpress)

Milano - Nuova fumata grigia in Lega Serie A sui diritti tv per il campionato 2021-24. Nell'assemblea da poco conclusasi, sono stati infatti dieci i voti a favore dell'offerta di Dazn (da Atalanta, Fiorentina, Hellas Verona, Inter,  Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Parma e Udinese), uno in meno delle precedenti riunioni visto che il Cagliari si è aggiunto ai club che si sono astenuti (Benevento, Bologna, Crotone, Genoa, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Spezia e Torino). Nel corso dell'assemblea, sul tavolo anche i diritti tv internazionali: è stata infatti creata una commissione per il terzo e ultimo bando. L'assemblea è stata così aggiornata non prima di ricordare, nel giorno della sua scomparsa, Marco Bogarelli, che dopo la laurea alla Bocconi nella sua carriera si era guadagnato la fama "re dei diritti tv". Bogarelli, milanese, 64 anni, aveva contratto il Covid.

I soldi in campo

Serie A: proroga per criteri diritti tv
Serie A: proroga per criteri diritti tv

Dazn mette sul piatto 840 milioni di euro per 7 partite in esclusiva e 3 in coabitazione, che valgono almeno altri 70 milioni di euro. L'offerta di Sky è di 750 milioni per tutte le gare su piattaforma satellitare e la produzione di una canale della Lega che potrebbe garantire ai club un incasso tra i 50 e i 70 milioni cedendo i pacchetti a vari operatori telefonici e internet. Per sbaragliare la concorrenza Sky ha offerto a titolo di anticipo di 505 milioni di euro in un'unica soluzione ed entro tre giorni dall’assegnazione ma difficilmente riuscirà a colmare il vantaggio di Dazn. E i fondi? La cordata formata da Cvc, Advent e Fsi, sarebbero disposti a  garantire un'offerta di 1,7 miliardi e il 10% delle quote di una new-co nella quale rientrerebbe la stessa Serie A proprio come si sta ipotizzando in Bundesliga. 

Le posizioni

Le "sette sorelle" spingono per accettare subito la proposta di Dazn ritenuta molto vicina a quanto chiesto dalla Lega. Le big non vedono di buon occhio l'arrivo dei fondi d'investimento, temendo che insieme al 10% delle quote della nuova società puntino a insediare un proprio uomo come amministratore delegato. I timori sono quelli di perdere la governance della Serie A a società il cui fine ultimo è speculativo con tutto quello che ne consegue. La posizione del gruppo delle medio-piccole al contrario vede nell'arrivo di quattrini freschi la possibilità di una vera emancipazione della Lega di Serie A, che così sarebbe meno "ricattabile" nei confronti di un possibile "cartello" tra Dazn e Sky. Per l'assegnazione definitiva servono 14 voti favorevoli su 20. E la maggioranza oggi non c’è: alla vigilia lo scenario resta quello di un’assemblea divisa.

Diritti tv in Europa
Diritti tv in Europa

Il valore  Non saranno gli anni Ottanta e Novanta quando nel campionato italiano giocavano i più grandi campioni del mondo, da Maradona a Zico, passando poi per Baggio, Van Basten, Ronaldo (il Fenomeno) e Kakà ma il fascino della serie A rimane rimane intatto, almeno per le società di broadcasting sportivo. A guidare la speciale classifica del valore in termini di diritti tv c'è sempre la Premier che nel 2019 ha strappato un contratto da 4,4 miliardi di sterline (4,8 miliardi di euro) con le emittenti tv britanniche, che all'anno fanno 1,6 miliardi di euro. Segue quindi la Serie A con 1,4 miliardi di euro a stagione (4,2 miliardi tra il 2019-2022), che dopo anni torna ad essere trasmessa da due emittenti differenti e per la prima volta nella storia del calcio italiano una delle due è una piattaforma di streaming. C'è poi la Bundesliga dove le squadre tedesche hanno già messo in cassa 1,08 miliardi per la stagione 2019-20 mentre in quella in corso (2020-21) la cifra salirà a  1,16 miliardi che diventeranno 1,4 miliardi nel 2021-22. La Ligue 1 resta la più povera: sino ad ora i club francesi hanno dovuto spartirsi una torta da 726,5 milioni di euro ma il contratto scade proprio quest'anno. Dalla prossima stagione il nuovo accordo  (2020-2024) vedrà gli incassi salire a 1,15 miliardi a stagione.