Dazn, stop al doppio dispositivo: l'abbonamento non si potrà più condividere

La società di streaming sarebbe in procinto di mettere fine a una pratica molto diffusa. Proteste per il cambio delle regole "in corsa"

Diletta Leotta, volto di Dazn

Diletta Leotta, volto di Dazn

Dopo i tanti problemi e le critiche per la qualità del servizio, Dazn continua a fare discutere: secondo alcune indiscrezioni trapelate nella mattinata, la piattaforma streaming ha deciso di dire basta alla "concurrency", cioè la possibilità di utilizzare lo stesso abbonamento per vedere contemporaneamente un contenuto sue due dispositivi diversi. In poche parole la diffusissima pratica degli abbonamenti in condivisione, al momento concessa dalla regola 8.3 delle condizioni di utilizzo di Dazn che recita: "L’abbonamento dà diritto all’utilizzo del Servizio DAZN su un massimo di due (2) dispositivi contemporaneamente".

A quanto risulta al Sole 24 Ore, la piattaforma guidata in Italia da Veronica Diquattro (che è anche nel board del Gruppo 24 Ore) vuole fermare l'accesso a due device che si trovano a distanza l'uno dall'altro. Si potrà continuare a utilizzare più dispositivi in contemporanea a patto che questi si trovino connessi alla stessa rete e che quindi, di conseguenza, si trovino nella stessa casaUn "problema" soprattutto per chi ha deciso di dividere l'abbonamento (circa 30 euro al mese per i nuovi iscritti) per seguire le partite di Serie A. Per il momento Dazn ha preferito non commentare queste voci. 

La certezza di questa mini rivoluzione, quindi, si avrà solo quando dovessero partire le comunicazioni agli abbonati che, cambiando le condizioni di utilizzo, devono essere informati per avere la possibilità di esercitare il recesso. La novità dovrebbe andare a regime a partire da metà dicembre, mettendo la parola fine alla possibilità di dividere il costo dell'abbonamento con amici o parentiLa mossa viene considerata anche nell'interesse della Lega Serie A e dei presidenti dei club, perché in questo modo si colpisce l'utilizzo fraudolento degli accessi a Dazn e si arresta un fenomeno che, nei fatti, riduce il valore dei diritti. Un'ultriore conferma è data dal semi-flop degli abbonamenti, che sarebbero sotto i 700mila per Tim e intorno agli 1,2 milioni per Dazn, almeno stando ai numeri generali anticipati dal Sole 24.

L'intervento del Codacons

Una decisione, quella di mettere fine agli abbonamenti 'condivisi', arrivata subito all'attenzione di Agcom e Antitrust dopo la segnalazione del Codacons, a quanto riportato dall'associazione di difesa dei consumatori in una nota. Nello specifico, l'associazione che tutela i diritti dei consumatori (Codacons) ha deciso di presentare un esposto all'Autorità per le comunicazioni e a quella per la concorrenza affinché si accerti la correttezza dell'operato della società"Se sarà confermata la decisione di Dazn di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali e bloccare l'accesso ai contenuti in contemporanea da due device, si potrebbe profilare un danno per quegli utenti che hanno attivato abbonamenti sulla base di condizioni su cui ora Dazn fa marcia indietro - spiegano dal Codacons - Se da un lato è comprensibile l'esigenza di combattere la pirateria, dall'altro è innegabile che modificare le regole del gioco dopo che gli utenti hanno accettato le condizioni proposte dalla società e siglato gli abbonamenti potrebbe configurare una violazione delle norme civilistiche e del Codice del Consumo, con una conseguente lesione dei diritti dei consumatori".Per tale motivo il Codacons annuncia un esposto ad Agcom e Antitrustaffinché aprano una istruttoria sul caso e, nel caso dovesse essere confermata la decisione di Dazn, accertino la correttezza dell'operato della società sanzionando qualsiasi violazione delle disposizioni in tema di contratti.