Vivek Ranadivé, chi è e cosa fa l'imprenditore indiano interessato a investire nel Milan

Nato 65 anni fa a Mumbai, attivo nel settore delle tecnologie, è proprietario di una squadra Nba

Gerry Cardinale, a breve proprietario del Milan con la sua RedBird, avrà un nuovo socio? E' la pista che indicano alcuni media, identificando la futura "spalla" dell'uomo d'affari italoamericano nell'imprenditore Vivek Ranadivé, nato in India ma trapiantato da tempo negli Stati Uniti, paese di cui ha acquisito la cittadinanza.

Attività imprenditoriali

Nato nel 1957 nella regione di Mumbai, ha studiato alla Bombay international school. E' il nipote dei leader del Partito comunista indiano Balkrishna Trimbak Ranadive and Ahilya Rangnekar. Negli anni '70 il trasferimenton negli Usa, dove completa i suoi studi con un master in ingegneria elettronica all'Mit e un master alla business school di Harvard nel 1983. Mentre è ancora sui libri, fonda la sua prima azienda, attiva nel campo dell'assistenza tecnica per sistemi operativi informatici. Successivamente lavora alla Ford e alla Fortune Systems.

Nel 1985 il grande salto, con la fondazione della Teknekron Software Systems, che conduce fino al 1997, quando crea la Tibco Software, potendo contare su finanziamenti da due colossi come Cisco e Reuters. Nel 2016, infine, battezza il fondo Bow Capital, che investe in startup ai loro primi passi. 

Sport

Nel 2010 c'è il suo ingresso nello sport professionistico a stelle e strisce. Diventa coproprietario e vice presidente dei Golden State Warriors, franchigia californiana di pallacanestro Nba, un ruolo che fa di lui la prima persona di origine indiana a possedere, seppur in comproprietà, una squadra della lega di basket più famosa al mondo. 

Nel 2013 cede la sua "fetta" dei Golden State e si unisce ad altri due uomini di affari per formare una cordata che acquisti un altro club californiano di pallacanestro, i Sacramento Kings. A fine maggio i vertici della lega approvano l'affare: Ranadivè e soci diventano proprietari del 65% dei Kings. Nel 2014 fa notizia dopo aver lanciato una proposta tecnica piuttosto strampalata: tenere un giocatore nella metà campo d'attacco per tutta la durata del gioco, creando un 4 contro 5 perenne in difesa. I coach non gli daranno retta, nonostante lo stesso Ranadivè abbia allenato la squadra under 12 in cui hanno giocato la figlia e alcune compagne di scuola ("Tutto questo senza aver mai toccato una palla da basket fino a quando non ho compiuto 40 anni", ama ripetere). Nel corso di questi anni Ranadivè è stato più volte criticato per gli scarsi risultati ottenuti dai Kings: la squadra dal suo arrivo non ha mai centrato i playoff e non ha mai raggiunto il 50% di vittorie in stagione regolare.

Vita privata

Ranadivè e l'ex moglie Deborah Addicott hanno tre figli: Aneel, Andre, and Anjali. Anjali è autrice e cantante r&b, ma ha anche fondato Jaws & Paws, associazione no profit che si occupa di promuovere anche finaziariamente la tutela di squali, orsi polari e tigri. Nel 2022 ha giocato la partita delle stelle all'All Star Game dell'Nba. E' un sostenitore del Partito Democratico statunitense, che ha finanziato con oltre 55mila dollari dal 2016 al 2020.