Milan, sanzioni Uefa per il fair play. E c’è lo spauracchio Benevento

Fassone ammette che ci saranno ammende e paletti al mercato

Marco Fassone

Marco Fassone

Milano, 21 aprile 2018 - Il Milan nel 2018 come l’Inter nel 2015. Pare infatti - da indiscrezioni provenienti da Nyon - che i rossoneri - interrogati ieri per due ore dal Financial Body della Uefa - incorreranno in sanzioni del tutto simili a quelle date all’Inter di Thohir: una multa (si mormora superiore ai 20 milioni, quindi più pesante di quella data ai nerazzurri) e limitazioni sulle prossime campagne acquisti in relazione alle liste Uefa.

Indiscrezioni che trovano conferma indiretta anche dalle parole, a caldo, di Fassone: «È sicuro che ci saranno delle sanzioni. Ci auguriamo però possano essere contenute». Una richiesta di clemenza trasversale: sono diversi infatti i nodi già al pettine dell’ad rossonero, stretto tra un rifinanziamento da completare entro ottobre e le richieste di Gattuso. «Pogba lo andrei a prendere a piedi. Mandzukic mi piace ma anche Cristiano Ronaldo e Messi», scherza il tecnico. Gattuso e Fassone però sembrano trovarsi in contrapposizione verbale quando si parla di mercato: Fassone mostra assoluta serenità («Al di là delle esigenze tecniche, il Milan non sarà obbligato a vendere, ma l’intenzione è quella di acquistare due-tre giocatori, cedendone lo stesso numero»), Gattuso invece non si vuole fasciare la testa prima del tempo ma non si allinea completamente alle parole del proprio dirigente («Non mi risulta che per ogni acquisto dovremmo cedere qualcuno. Non conosciamo ancora le decisioni della Uefa e qui non si muore certo di fame»).

La preoccupazione del tecnico è rivolta solo al Benevento allenato da De Zerbi - i due tecnici più giovani della serie A, non arrivano a 40 anni - e a cancellare il ricordo del pareggio beffa dell’andata con il gol storico di Brignoli al 95’: «Loro sono sbarazzini ma noi siamo vivi e voglio furore altrimenti diventa dura». Capitolo a parte lo merita il discorso Yonghong Li. Elliott attende liete novelle sulla restituzione del denari (ci sarebbero tre proposte al vaglio per il rifinanziamento, nessuna convince ancora Li) e si fa garante economico in caso di default. Fassone ammette ciò che andiamo a scrivere da tempo: Li sta cercando un socio - possibilmente di minoranza - per ripagare il fondo americano dei 383 milioni e avere un partner in grado di assicurare liquidità al club senza dover ricorrere a prestiti su prestiti. Ma finora di proposte concrete non ne sono arrivate