Superlega: Florentino Perez difende il progetto. "Non vogliamo la fine dei campionati"

Il presidente della neonata competizione: "Ci saranno soldi da distribuire a tutti". Intanto il premier britannico Boris Johnson incontra i tifosi

Florentino Perez, presidente del Real Madrid e della Superlega

Florentino Perez, presidente del Real Madrid e della Superlega

Superlega, non si allenta la tensione sul progetto dei dodici club "scissionisti" dalla Uefa. Sono numerosi i commenti riguardo la competizione la cui nascita è stata annunciata domenica sera con una nota dalle società fondatrici, fra le quali ci sono anche le italiane Inter, Juventus e Milan.

"Superlega, progetto per tutti"

Fra gli interventi c'è anche quello di Florentino Perez, presidente del Real Madrid e della neonata Superlega, che si è confrontato sul tema con i conduttori della trasmissione spagnola "Chiringuito de jugones". "La Uefa deve cambiare - ha detto Perez, in un'accorata difesa del suo vice Andrea Agnelli, il presidente della Juventus pesantemente attaccato dal numero uno dell'Uefa Alekasander Ceferin - Non ci si può rivolgere a un nostro collega, a un presidente di un grande club in quel modo come ha fatto Ceferin. E' impresentabile un discorso di quel genere, non esiste in Europa e non deve esistere per il bene del calcio e della società in generale". Perez ha ribadito le motivazioni economiche alla base del progetto Superlega. "Con gli ingressi della Champions muoriamo - ha affermato - muoiono i grandi club, quelli medi e i piccoli, nel 2024 se andiamo avanti così siamo tutti morti". Secondo Perez la Superlega può essere un salvagente per tutto il sistema.  "Ci saranno soldi da distribuire a tutti - ha detto il numero uno delle 'merengues' - negli ultimi anni si sono persi 5.000 milioni secondo le stime dell'Eca".

Il caso nuove generazioni

Fra gli spunti alla base del progetto anche l'intenzione di accattivarsi le simpatie delle nuove generazioni. "Ritengono le partite troppo lunghe, ma quando le sfide sono attraenti l'interesse aumenta - ha detto Perez - Bisogna capire che il mondo cambia. Per sopravvivere bisogna generare nuovi introiti e, per esempio, l'attuale Champions diventa interessante solo a marzo, ci sono tante partite che non sono attrattive. Ci sono 4 miliardi di potenziali tifosi che vogliono veder giocare i grandi club e se così si generano soldi, gli incassi poi possono essere distribuiti anche con le altre società. Pensano che vogliamo solo un calcio per i ricchi e che moriranno i campionati nazionali, non è così". Il presidente della nuova manifestazione ha poi indicato nell'Eurolega di basket - competizione a licenze con possibilità di ingressi 'in corsa' a seconda dei risultati - il modello della Superlega e ha ripetuto che ci saranno cinque posti a disposizione per squadre fuori dal "club dei 15". 

Scende in campo Boris

Oggi il premier britannico Boris Johnson, che ha definito l'ipotesi Superlega "grottesca", incontrerà i rappresentanti degli enti governativi del calcio, della Federazione calcistica e della Premier League ma anche alcuni portavoce dei tifosi per discutere del nuovo torneo che si candida a essere rivale della Champions League