Altafini non ci sta: "Ci perde chi gioca"

Josè rimpiange la sua epoca d’oro

José Altafini

José Altafini

Milano - Protagonista del calcio mondiale negli anni ‘50 e ‘60, José Altafini è stato in carriera campione d’Europa. Ha vinto la Coppa dei Campioni con il Milan segnando due reti al Benfica di Eusebio, primo trionfo italiano nella competizione nel 1963. "Quando hanno inventato la Coppa dei Campioni è stata una bella cosa, non so perché adesso la vogliono cambiare", racconta Altafini.

Crede che non sia giusto? "Penso che il calcio andasse bene così. Certi dirigenti mi ricordano gli assessori che passano la giornata a pensare se devono modificare il nome di una via. Alla fine rischi di rovinare tutto quando le cose stavano bene come erano prima".

Ritiene di essere stato protagonista di un’epoca più bella? "Sicuramente lo era. Poi ci sono cambiamenti che possono essere interessanti e che hanno successo e altri no, a partire dai più banali come può essere la bomboletta per la barriera che hanno importato in Europa dal Sudamerica. Ma non so fino a che punto sia giusto quello che sta accadendo in queste ore".

Crede ci sia soprattutto una ragione economica dietro la scelta dei 12 club? "È chiaro. Ognuno tira acqua al suo mulino, ma non è giusto andare a scapito del calcio. Così c’è chi guadagna miliardi e chi resta indietro. È tutto troppo deciso dai grandi. Il calcio è stato inventato un sacco di anni fa. Mi chiedo chi siano questi signori per permettersi di cambiarlo in questa maniera".

Crede sarà possibile per i giocatori delle big rimaste fuori, come il Bayern, resistere al fascino di un torneo così? "Proprio per questo ragionamento dico che è una realtà falsata".

Cosa ne pensa della risposta di Fifa e Uefa che vogliono escludere i calciatori dalle loro competizioni? "Che si stanno penalizzando i giocatori per delle scelte fatte dai loro dirigenti. È giusto far sì che un calciatore non possa vestire la maglia della Nazionale perché è tesserato in un club che fa la Superlega?".