Sentenza Juve, le motivazioni: perché -15 punti e non -9 sul caso plusvalenze

La Corte d'Appello della Figc: "I bilanci semplicemente non sono attendibili". Il Pdf. La società: "Illogicità e infondatezza"

Roma, 30 gennaio 2023 - Juventus, ecco le motivazioni della sentenza che ha condannato i bianconeri a 15 punti di penalizzazione in campionato. Scrive la Corte d'Appello della Figc: "I bilanci della FC Juventus S.p.A. semplicemente non sono attendibili". Secondo la Corte infatti "punto nodale del comportamento della FC Juventus S.p.A. è l’assenza di un qualunque metodo attendibile".

Andrea Agnelli
Andrea Agnelli

Sommario

"Juventus, perché 15 punti di penalizzazione e non 9"

La Corte d’Appello Federale, nelle motivazioni della sentenza spiega dunque perché la penalizzazione inflitta alla Juventus è stata di 15 punti e non di 9 come chiesto dall’accusa. "Tenuto conto dei precedenti che hanno riguardato alterazioni contabili protratte per più esercizi ovvero di rilevanti dimensioni ed intensità (che in passato hanno portato a penalizzazioni di valore oscillante ma, in taluni casi, anche significative), si ritiene necessario rideterminare la sanzione rispetto alle richieste della Procura federale. La Corte federale è chiamata al difficile compito di svolgere funzione anche di giudice di equità e deve quindi proporzionare effettivamente la sanzione alla gravità dei fatti scrutinati, potendo anche aggravare la sanzione richiesta dalla Procura federale". 

"Una semplice X"

Anocra: "Si giungeva a programmare sistematicamente la realizzazione di plusvalenze prescindendo dall’individuazione stessa del soggetto da scambiare, spesso indicato con una semplice X accanto al nome del giocatore della FC Juventus S.p.A. da cedere e ovviamente accanto al numero prestabilito di plusvalenza da realizzare. Il tutto, dunque, in un quadro chiaramente sintomatico di una ricerca artificiale di plusvalenze artificiali, in alcun modo conseguenza di operazioni di effettivo mercato".

La sentenza in Pdf

Cosa dicono le intercettazioni

"Le evidenze - continua la Corte - hanno documentato che non esisteva alcun processo di valutazione ad opera della FC Juventus S.p.A".

A tal proposito viene richiamata l’intercettazione del 6 settembre 2021 tra i dirigenti della Juventus Stefano Bertola e Stefano Cerrato nella quale si evidenzia: "Non c’è un processo documentale, non c’è un pezzo di carta di cui noi possiamo avvalerci, strutturati e spendibili, no? Poi ci potrebbero essere i pezzi degli appunti su pezzi di carta di formaggio ma che io mi guarderei bene dal produrre, no? Il bilancio è basato su un atto di fede della correttezza di valutazione di una persona che ha firmato un contratto di vendita, però, in parte sì ahimè".

"Processo invertito in modo sistematico"

Per la Corte “può accadere, per le ragioni più disparate, che si assista ad una operazione atipica, una tantum. Ma non può accadere che sistematicamente sia invertito il processo, come invece emerge dal nuovo quadro probatorio disponibile. Definire e anteporre un obiettivo di plusvalenze esclusivamente per ottenere un risultato economico finale, senza seguire alcun processo che sia razionale, dimostrabile e che non costituisca ‘un atto di fede’ (come sopra invece ammesso dai responsabili della FC Juventus S.p.A.), non ha alcun fondamento prima logico poi bilancistico. In una simile prospettiva, cade qualsiasi ragionamento economico lecito e cade qualunque formalismo dovendo invece prevalere la sostanza sulla forma (substance over form). Tanto più se le operazioni condotte non vengono adeguatamente e trasparentemente spiegate". "La conseguenza di un simile approccio è un’alterazione ripetuta dei valori di bilancio e del significato informativo dello stesso”. 

"Illogicità e infondatezza nelle motivazioni"

Ora il club avrà un mese di tempo per presentare l’annunciato ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, terzo e ultimo grado della giustizia sportiva. L’udienza dovrebbe essere fissata nel giro di un paio di settimane e si potrebbe tenere tra fine febbraio e inizio marzo. Il Collegio non potrà entrare nel merito della sentenza e quindi ridurre o aumentare la penalizzazione ma solo rilevare eventuali vizi di forma o violazioni, rimandando in questo caso l’atto alla Corte d’Appello per una nuova determinazione. Altrimenti confermerà quanto stabilito dall’organismo della Figc.

"Juventus Football Club e il suo collegio di legali hanno letto con attenzione e analizzeranno a fondo le motivazioni, pubblicate poco fa, della decisione delle Sezioni Unite della Corte Federale d’Appello". Comincia così la nota della società bianconera pubblicata sul sito web del club. "Si tratta di un documento, prevedibile nei contenuti, alla luce della pesante decisione, ma viziato da evidente illogicità, carenze motivazionali e infondatezza in punto di diritto - continua la nota - cui la Società e i singoli si opporranno con ricorso al Collegio di Garanzia presso il Coni nei termini previsti. La fondatezza delle ragioni della Juventus sarà fatta valere con fermezza, pur nel rispetto dovuto alle istituzioni che lo hanno emesso".