Milan, Brahim Diaz si è già preso la 10. Ora obiettivo continuità

Segnali più che buoni dallo spagnolo, protagonista contro il Modena: si candida a una maglia da titolare. Mercato: spunta Brandt (Borussia Dortmund)

Brahim Diaz in uno scatto dell'anno scorso

Brahim Diaz in uno scatto dell'anno scorso

Il Milan 2021-2022 sarà il Milan di Brahim Diaz? Presto per dirlo, ma i primi segnali mandati dal folletto di Malaga sono più che incoraggianti. Ai tifosi rossoneri che ieri hanno "rubato" un paio d'ore a un caldo sabato di fine luglio è rimasto negli occhi la prima rete dell'amichevole contro il Modena, segnata proprio dal giocatore in prestito biennale dal Real Madrid. Partenza dall'out sinistro, tocco in area per Theo Hernandez che gli ha restituito la palla con il tacco, colpetto morbido a infilare il portiere dei canarini. La rete è stata la perla di una giornata (meglio, 45 minuti) conditi anche da un assist per Leao, numerose giocate con la classe che ha lasciato intravedere anche nell'anno appena passato e una presenza importante sul campo.

Diaz, non è un mistero, ha spinto con decisione per il suo ritorno al Milan. Si trova bene nel gruppo rossonero. In particolare con "papà" Ibrahimovic, Rafael Leao e Theo Hernandez, l'esterno sinistro francese che, forse, è il suo migliore amico a Milanello e che lo ha convinto a tingersi i capelli di rossonero per scommessa, proprio dopo il ritorno sotto il Duomo. Quest'anno giocherà con la 10 sulle spalle, ereditata da Calhanoglu, il centrocampista turco che ha cambiato sponda del naviglio, trasferendosi all'Inter.

Diaz e Calhanoglu sono due giocatori diversi, pur condividendo, nello scacchiere tattico di Stefano Pioli, la stessa posizione sulla trequarti, dietro l'unica punta. Più attaccante e più fantasioso Diaz, più mezzala e impegnato nelle due fasi il turco. I supporter rossoneri sperano che l'ex Real e Manchester City (Pep Guardiola ha dichiarato a più riprese il suo rimpianto per aver perso Diaz) non faccia rimpiangere Calhanoglu. Anzi, possa anche migliorare il rendimento del nuovo centrocampista nerazzurro. L'anno scorso Diaz, giocando a intermittenza, ha messo a segno 4 reti in campionato e 3 in Europa League (su, rispettivamente, 27 e 10 presenze). Deve migliorare in continuità. E potrà farlo, con i consigli di Pioli e le dritte di Ibra.

Ma la strada imboccata sembra essere quella buona, anche se i rossoneri sono sempre sul mercato alla ricerca di un giocatore che potrebbe insidiare proprio Diaz nella lotta per una maglia da titolare. L'ultimo nome che si fa è quello di Julian Brandt, classe '96, del Borussia Dortmund, più vicino a Calhanoglu come tipo di giocatore. Ma che, come Diaz, ha proprio nella continuità il problema principale. Si vedrà