Palermo, 11 luglio, sera. Al Teatro di Verdura, utilizzato d’estate per le rappresentazioni del Teatro Massimo, istituzione culturale della città, va in scena un’opera: La Traviata di Verdi, a dirigerla c’è il giovanissimo (28 anni) direttore d’orchestra brianzolo Michele Spotti, da Cesano Maderno.
La vicenda in scena è struggente, Violetta Valery – la protagonista – ovviamente muore nel finale dell’opera. C’è un però. Quella stessa sera a Londra è in programma la finale degli Europei di calcio, inutile dire che un centimetro di pensiero corra anche a Wembley, sia per il pubblico sia per i musicisti. Il direttore Spotti, poi, è appassionato di calcio autentico. E così, appena terminata la recita d’opera, raggiunti dalla notizia della vittoria dell’Italia, sul palco succede l’impensabile.
L’orchestra attacca con l’Inno d’Italia, a teatro tutti scandiscono le parole di Mameli, mentre lo stesso Spotti dirige trionfante con la bandiera d’Italia addosso (nella foto è col sovrintendente del teatro, Francesco Giambrone). E la povera Violetta Valery? Beh, il personaggio è spirato in scena in concomitanza con il calcio di rigore decisivo, ma la cantante – l’applauditissimo soprano sudafricano Pretty Yende - si unirà alla fine ai festeggiamenti.