Gli Autogol: "Ve lo diciamo con un Coro Azzurro. L'Italia del Mancio ci sta gasando"

Il trio comico è impegnato su numerosi fronti in questo Europeo: "Vorremmo Pogba e Mbappe in Serie A. Il quarto Autogol? E' il Papu Gomez"

Gli Autogol con Arisa

Gli Autogol con Arisa

Autogol, basta la parola. I tifosi del calcio delle generazioni più anziane penseranno a Comunardo Niccolai o Riccardo Ferri, giocatori che erano vere autorità nel campo. Ai più giovani, invece, verranno subito i mente i volti di Ale, Michele e Rollo, il trio comico sportivo formatosi a Pavia che hanno trovato la chiave del successo grazie a un gustoso cocktail fra umorismo, imitazioni, nuove tecnologie e passione per il calcio. Gli Europei 2020 sono la manifestazione della loro definitiva consacrazione a fenomeno di costume transgenerazionale. Grazie a Coro Azzurro, l'inno non ufficiale italiano cantato insieme ad Arisa (con la collaborazione di Ludwig e dj Matrix). Ma anche a una trasmissione su Rai Radio 2, “L'invasione degli Autogol”, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 14, alle dirette sul loro canale Twitch e a un vulcano d'invenzioni e parodie sui loro profili social.

Gli Autogol e il Coro Azzurro: "L'Italia del Mancio ci sta gasando" / La videointervista

Come stanno andando le vostre iniziative?

Ale: “Molto bene. Facevamo affidamento sui risultati della nostra Nazionale e per ora questa scommessa è stata vinta. Da noi e da loro. Siamo ai quarti, un turno che era un po' l'obiettivo minimo di Mancini e dei ragazzi. Ora speriamo di proseguire nell'avventura, anche perché le sorti del nostro brano 'Coro Azzurro' sono inevitabilmente legate al cammino degli azzurri”.

Non c'è solo la canzone...

Ale: “Vero. Siamo contenti anche dei risultati del nostro programma in radio, così come delle dirette su Twitch e di freddure e parodie con i cartoon fra Instagram e Facebook. L'ultima è di qualche giorno fa e abbiamo mischiato l'Europeo con il calcio mercato. Del resto c'erano molti temi interessanti, come Calhanoglu che passa all'Inter o Donnarumma che va al Paris Saint Germain. Abbiamo giocato su questi 'tradimenti' di atleti impegnati con le loro nazionali, unendo i due argomenti che più interessano gli appassionati di calcio in questa estate”.

A proposito, com'è nato il progetto di Coro Azzurro? 

Ale: “Quando ci è venuta l'idea di realizzare un inno per gli Europei ci siamo subito convinti di provare a coinvolgere chi vive di musica. Siamo partiti con dj Matrix, una persona con cui avevamo già lavorato e con la quale sapevamo di trovarci bene sul fronte della produzione musicale. Poi abbiamo coinvolto Ludwig. Infine, per la voce femminile, abbiamo subito pensato ad Arisa. Era la nostra prima scelta. Lei ha detto sì e allora abbiamo deciso di concretizzare il nostro spunto. L'idea era nata un anno e mezzo fa, poi la pandemia e il successivo rinvio degli Europei hanno congelato il progetto. Quest'anno lo abbiamo tirato fuori dal freezer, lavorandoci su da gennaio in avanti. Il risultato è quello che si vede sui social e su Spotify”.

Come mai la scelta è caduta su Arisa?

Ale: “Quando è nato il brano ci siamo detti che una voce femminile ci sarebbe stata alla grande. Avevamo già conosciuto Rosalba (Arisa, ndr) tre anni fa al Giffoni film festival. Ci è subito piaciuta molto, per le sue spontaneità e allegria. Le abbiamo proposto di partecipare e lei ha accettato. Anzi, diciamo che è lei che ci ha preso. Noi siamo scarsi a cantare, Arisa ci ha fatto un gran favore”.

Quale dei giocatori in campo agli Europei vi sta dando più materiale per i vostri sketch?

Ale: “Immobile è bello scatenato fin dal primo match, soprattutto sul piano delle esultanze. Anche il capitano Chiellini ci offre sempre spunti dentro e fuori dal campo. Quello che ci sta 'dando di più” però è il Mancio. Sul nostro profilo Instagram ci sono stati diversi botta e risposta. Lui si diverte ed è stato protagonista anche di un video nato dopo aver visto il suo abbraccio con Vialli dopo il gol di Pessina contro l'Austria. Ci ha fatto tornare in mente il momento in cui scopri che a scuola la professoressa è assente e c'è un'ora buca. E ti viene da esultare insieme al tuo compagno di banco”.

Quale giocatore vorreste accogliere in Italia fra quelli impegnati a Euro 2020?

Michele: “Tanti. Il primo che mi viene in mente è Pogba. Magari di nuovo alla Juventus, visto che è tornato Allegri. Il francese è un personaggio che non si risparmia sui social. Può regalare parecchie chicche. Più in generale sarebbe bello poter vedere nel nostro Paese tutti quei calciatori che possono alzare il livello del nostro campionato, sia per lo spettacolo in campo, sia perché possono garantirci nuovi spunti per le nostre parodie. Anche Mbappè, che ora è un po' triste perché ha sbagliato il rigore decisivo contro la Svizzera. Se vuole consolarsi noi tifosi della Juventus saremmo ben contenti di applaudirlo. Anzi, Kylian, noi l'errore dal dischetto te l'abbiamo già perdonato (ride, ndr)

Quali sono i calciatori che interagiscono di più con voi?

Rollo: “In questo momento Mancini, anche perché l'Italia sta andando a gonfie vele. Fra gli azzurri, però, abbiamo tanti amici. Ciro Immobile. Il 'Gallo' Belotti che è stato fra i primi a partecipare alle nostre parodie. E in giovani in generale. Per esempio Bastoni, che è stato subito al gioco”.

Con quale giocatore incidereste il bis di 'Baila como el Papu'?

Ale: “Replicare un'avventura simile è impossibile. Papu Gomez si è prestato tantissimo al gioco, con la sua spontaneità. Ha reso la canzone qualcosa di unico, anche perché quando un calciatore si fa coinvolgere così tanto in un progetto extracalcistico c'è sempre il rischio che arrivi qualche critica in caso di sbagli o prestazioni sotto tono. Meglio evitare bis, quindi, il pericolo sarebbe uscire con una brutta copia dell'originale”. Rollo: “A livello di balletto, però, Pogba potrebbe dire la sua. Contro la Svizzera dopo la sua rete ha danzato per dieci minuti in mezzo al campo”. Ale: “E forse era meglio se pensava a difendere”.

Quale calciatore può diventare il quarto Autogol? Michele: “Il Papu Gomez ha tutte le carte in regola, perché sui social è sempre molto originale. Ha una vena comica spiccata. Magari dal vivo non lo diresti, perché sembra timido, ma quando si sblocca è geniale. Poi c'è Jankto, centrocampista della Sampdoria e della Repubblica Ceca, che su Tik Tok è diventato un vero influencer, con una serie di video comici molto divertenti. Anche Immobile sta molto al gioco e sui social sa divertirsi?

Chi vince gli Europei?

Michele: “Fino al ko con la Svizzera tutti dicevano Francia”... Rollo: “E' ancora la Francia la favorita (ride, ndr)!” Ale: “A questo punto la favorita può essere la Germania, se batte l'Inghilterra”. Michele: “Lasciando da parte per un attimo la scaramanzia, ora l'Italia è sicuramente fra le candidate al titolo. Penso anche che la Danimarca possa fare molto bene. L'episodio del malore di Eriksen inizialmente li ha traumatizzati, in seguito li ha compattati ancora di più. Hanno un motivo importante in più per giocarsela. Vincere l'Europeo sarà molto difficile, ma possono candidarsi al ruolo di outsider”. Rollo: “All'inizio si pensava che la Francia fosse la prima favorita, davanti a Belgio, Germania e Italia. Ora che la Francia è fuori dico Belgio. Con tutte le scaramanzie del mondo, ovviamente, visto che incontrerà nei quarti di finale”.

E' stato difficile riprendere a fare ironia sul calcio dopo il dramma di Eriksen? Ale: “E' stata un'ora complicatissima. Poi quando sono arrivate le prime notizie confortanti da Copenaghen e sul web è comparsa la foto di lui che usciva dal campo in barella, ma vigile, ripartire è stato più semplice. Sono state comunque due ore di grande tensione. Noi abbiamo deciso di rimanere in silenzio e aspettare. E' stato un momento di grande empatia. Poi quando si è saputo che Eriksen aveva chiesto ai compagni di giocare, ripartire a fare umorismo è stato più semplice. C'è da dire che la nazionale danese ha rappresentato un modello, vivendo l'agitazione del momento con grande umanità. E anche la precisione con cui arrivavano le notizie ha aiutato chi fa il nostro mestiere, così come tutto il mondo che ruota intorno al calcio giocato, davanti a un episodio tanto drammatico”.