Lukaku fa spazientire Solskjaer. E l'Inter prova l'affondo decisivo

Il mercato: Romelu salta il test col Leeds. Il tecnico: "Situazione non bella"

Lukaku

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Milano, 18 luglio 2019 - Il tenore delle dichiarazioni di Ole Gunnar Solskjaer sul futuro di Romelu Lukaku sta cominciando a cambiare. «Non è la situazione ideale saltare due sessioni di allenamento e le partite», ha detto il norvegese al termine dell'amichevole di ieri contro il Leeds. Il tecnico era convinto di poter lavorare sulla psiche del belga per convincerlo a cambiare idea riguardo a un trasferimento a Milano. Niente da fare: dall'Australia, dove il Manchester United è in tournée, raccontano di un giocatore con la testa già alla sua prossima tappa, che ha saltato le prime due amichevoli estive.

Un colpo in allenamento sarebbe la causa, come da nota della società, ma c'è di più. Lukaku sta aspettando, ma non di tornare. Attende che l'Inter e i Red Devils si siedano seriamente attorno a un tavolo per discutere del costo riguardante il suo cartellino. La mail ufficiale non è ancora partita, perché la richiesta fatta a Piero Ausilio da Ed Woodwaard nel faccia a faccia di settimana scorsa è stata molto alta (85 milioni) e se da una parte i britannici non sono entusiasti di una soluzione in più tranche, dall'altra è la proprietà nerazzurra a non fare i salti di gioia davanti a un investimento molto pesante per un giocatore che nell'ultima stagione non ha entusiasmato.

Oggi il vero collante della trattativa è proprio Lukaku: se non ci fosse la sua forte volontà di lavorare con Antonio Conte (corrisposta dal tecnico) probabilmente l'Inter sarebbe già alla ricerca di un'alternativa credibile. Sempre in attacco continuano a non arrivare novità sul fronte Dzeko, per il quale servirebbe uno sforzo in più da parte del club interista e contemporaneamente uno altrettanto importante della Roma per arrivare a Higuain (che ancora non ha dato l'assenso ai giallorossi). Aggiungiamo che per Icardi è stallo totale con Juventus e Napoli, finora ferme agli abboccamenti, e si capisce perché la giostra dei centravanti in A è al momento bloccata. Il Milan un “9” di ruolo ce l'ha, Krzysztof Piatek, ma ha necessità di sistemare i restanti reparti e sta vedendo sfumare alcuni obiettivi su cui aveva deciso di puntare a centrocampo. Sensi ha scelto l'Inter, Veretout la Roma, Seri il Galatasaray.

Ad oggi, se non ci sarà piena convinzione su eventuali nomi alternativi, non è da escludere che si affronti la stagione con Bennacer e Biglia a darsi il cambio in cabina di regia. Questo sempre che il Paris Saint-Germain non decida di affondare il colpo per Donnarumma e riempire le casse rossonere di soldi freschi da reinvestire, nel sostituto in porta e in altre pedine. Sempre in mediana si sta parlando con la Sampdoria per Praet, pupillo di Giampaolo che ha accompagnato il belga in A durante gli anni in blucerchiato, ma servono 25 milioni di euro. Ai limiti dell'impossibile la tentazione Modric: con l'agente Vlado Lemic c'è stato un colloquio, così come tra gli amici fraterni Boban e Modric stesso, ma non ci sono le condizioni. I rossoneri non hanno le coppe e sono in fase di rilancio, mentre al Real è tornato dalla fine dello scorso anno un allenatore come Zidane con cui il centrocampista ha vinto tre Champions League e al quale sono stati consegnati innesti come Hazard, Militao, Jovic e Mendy.