Allegri torna alla Juventus e la società vola in borsa

L'allenatore torna sulla panchina bianconera due stagioni dopo l'addio

Massimiliano Allegri alla Juventus

Massimiliano Allegri alla Juventus

"Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano" cantava Antonello Venditti. E alla fine è quello che è successo fra Massimiliano Allegri e la Juventus, con il ritorno dell'allenatore livornese sulla panchina bianconera e il contestuale esonero di Andrea PIrlo. Dopo due stagioni - nelle quali la Juventus ha toccato anche picchi molto bassi prima con la gestione di Maurizio Sarri e poi con quella di un sin troppo acerbo Andrea Pirlo -, Allegri torna a dirigere la truppa bianconera. Che a questo punto si può immaginare abbia rinnovate ambizioni. Questo aspetto è dimostrato anche dalla risalita delle quotazioni Juventus in borsa: +2% a Piazza Affari. 

Porte girevoli

Il ritorno di Allegri arriva dopo l'inevitabile addio di Andrea Pirlo, ma soprattutto il giorno seguente rispetto al saluto dopo undici anni del Managig director football area Fabio Paratici. E anche dopo diverse voci che riguardano il possibile, e da molti tifosi desiderato, addio di Cristiano Ronaldo. L'impressione è che la società abbia mal digerito due annate zoppicanti - e la vittoria dello scudetto da parte dell'Inter al termine della stagione attuale - a fronte degli importanti investimenti economici fatti. 

Il soprannome: acciuga

In tanto conoscono Massimiliano Allegri con il soprannome di "acciuga" o "acciughina". E in tanti lo usano anche con intenti dispregiativi. In realtà il nomignolo è nato quando giocava a Livorno: Allegri è sempre stato un centrocampista non certo roccioso, anzi. Aveva un fisico particolarmente asciutto e magro, tanto che qualcuno aveva deciso proprio di apostrofarlo con "acciuga". Termine che poi è rimasto anche nella sua carriera da allenatore.

Le vittorie alla Juventus

Alla Juventus Massimiliano Allegri arriva nel 2014, fra lo scetticismo generale vista la provenienza rossonera e le due stagioni precedenti in chiaroscuro. Anzi, più scuro che chiaro. Con il Milan il tecnico livornese aveva vinto uno scudetto e una Supercoppa Italiana. Le due stagioni conclusive della sua esperienza con il Diavolo però erano state deludenti. E così il suo arrivo sulla panchina della Juventus non aveva entusiasmato i tifosi bianconeri. Inoltre la Juventus era reduce dal ciclo di vittorie con Antonio Conte e questo aveva aumentato la sfiducia nei confronti di Allegri. Poi hanno pensato i risultati a far nascere la storia d'amore fra l'allenatore e i supporter bianconeri: cinque scudetti, due Supercoppe Italiane e quattro Coppe Italia. Le cinque stagioni con la Juventus hanno reso Massimiliano Allegri uno dei tecnici italiani più vincenti di sempre.

Il divorzio: la Juventus rimane orfana

Il ciclo Allegri però sembrava ormai chiuso e quindi nel 2019 ecco la separazione. Un divorzio così doloroso da fare in modo che Allegri da allora non abbia più allenato alcuna squadra di club e da mandare di fatto allo sbando la Juventus. Che, anche in nome del risparmio economico, fa scelte alquanto discutibili. A partire dalla stagione 2019-2020, dove a sedere sulla panchina è un Maurizio Sarri che, un po' anche per scelte societarie non in linea con la sua filosofia di gioco, si rivela del tutto inadatto allo Stile Juventus e all'ambiente stesso. I risultati alla fine in qualche modo lo premiano, almeno in Italia, ma la rottura con società e tifosi è evidente. Si cambia e nella stagione 2020-2021 arriva l'esordiente Andrea Pirlo. Da "maestro" a "mostro" purtroppo è un attimo e la squadra improvvisamente si ritrova senza un'identità solida. Il disastro è compiuto e alla società non rimane altro da fare che tornare ad ancorarsi al quel Massimiliano Allegri con il quale aveva gioito davvero per l'ultima volta.