Juventus: Alessandro Nasi nuovo presidente al posto di Agnelli?

Il flop Superlega provoca un terremoto a Torino. Chi è il possibile futuro numero uno del club

Alessandro Nasi con la compagna Alena Seredova

Alessandro Nasi con la compagna Alena Seredova

Torino - "La Superlega è morta ma anche il calcio non sta molto bene". Parafrasando Ionesco (non Woody Allen) è ciò che ci lascia in eredità il più clamoroso autogol dell'era del calcio moderno. Difficile però pensare che flop del "club dei dodici" possa esaurirsi così con una semplice stretta di mano con l'Uefa a sancire la ritrovata unità dopo l'ipotesi di scissione. Non sarà così perché la maggior parte di quei club, vere multinazionali del pallone, sono ormai dai debiti per 7,5 miliardi con bilanci pesantemente in perdita a causa di costi del personale divenuti insostenibili. La pandemia da Covid ha fatto il resto scavando un fossato da cui è difficile risalire. Ci hanno provato con la Superlega nel quale JP Morgan avrebbe messo 3,5 miliardi ma il progetto è fallito con la reazione dei tifosi e della politica. Ma il problema rimane: lo impone la legge dei costi-ricavi, soprattutto quando il business è su scala mondiale con la maggior parte dei club ormai quotati in borsa e proprietà sparse per tutto il globo. Anzi per il calcio la questione è anche più complessa perchè oltre ai soldi ci sono appunto i tifosi, la storia e il romanticismo cui tutti guardano come innamorati. Peccato che a comandare siano i soldi. L'eterna lotta tra testa e cuore, affari e passione, fatturati e spensieratezza rischia di mandare in cortocircuito il circo del pallone che in ogni caso ne uscirà cambiato. A cominciare proprio da Torino dove Andrea Agnelli dopo la figuraccia sembra destinato a lasciare la presidenza della Juventus.

Alessandro Nasi

Voci interne al club confermano che il figlio di Umberto verrà sostituito dal cugino Alessandro Nasi.  Quarantasei anni, di cui molti trascorsi negli Stati Uniti dove si è formato come manager in banche di investimento come Merril Lynch e Jp Morgan e poi sotto la guida dell’ex Ceo di Fca, Sergio Marchionne, Nasi è un manager molto stimato. Attualmente è vice-presidente di Exor, amministratore e socio dell'olandese Giovanni Agnelli Bv al vertice della finanziaria presieduta da John Elkann, che a sua volta controlla Fca. E' anche presidente di Comau, industria del ramo della robotica che fa parte del gruppo Stellantis. Ha studiato negli Stati Uniti ed è sempre stato lontano dai riflettori. Fino a quando non è divenuto partner di Alena Seeredova. Nasi è anche presidente di Iveco Defence Vehicles ma anche socio amministratore della società semplice torinese "La Pietra" che prende il nome dall'omonima rocca di Levanto dove agli inizi del Novecento Giovanni Agnelli (il nonno dell'avvocato) fece costruire la stupenda villa - il gioiello delle Cinque Terre, rimasta poi al ramo dei Nasi.

Il nuovo progetto

Che Juventus nascerà con Alessandro Nasi? Servirà un cambio di rotta, non una rivoluzione necessariamente. La parola d’ordine non sarà ridimensionare, ma sicuramente razionalizzare, perché i conti bianconeri erano in evidente difficoltà anche prima della pandemia. La selta di puntare su un top-player come Cristiano Ronaldo da una parte ha creato squilibrio nei bilanci e dall'altra non ha portato nemmeno alla tanto sognata Champions. La stessa idea della Superlega è stata un'ultima carta che Andrea Agnelli ha giocato perdendo però la mano. Sembrano destinate a spegnersi anche le stelle di Fabio Paratici e Pavel Nedved. Sulla strada del rinnovamento Alessandro Nasi pare intenzionato a puntare su un cambio di immagine del club, magari coinvolgendo ex campioni come David Trezeguet e Alessandro Del Piero