Mike D'Antoni: l'Arsenio Lupin dell'Olimpia Milano che s'inventò giornalista per il Giorno

Il play americano, leggenda del club biancorosso, raccontò per il nostro giornale l'annata magica conclusa con tre trofei: Coppa Italia, Coppa dei Campioni e Scudetto

Nell'illustrazione, Mike D'Antoni durante il campionato del 1987

Nell'illustrazione, Mike D'Antoni durante il campionato del 1987

Nei giorni in cui l'Olimpia Milano vince il suo ventinovesimo scudetto grazie anche alle magie del playmaker spagnolo Sergio Chacho Rodriguez tornano in mente le gesta di un altro grandissimo regista del club biancorosso. Mike D'Antoni da Mullens, West Virginia. Arsenio Lupin, il capo della Banda Bassotti, il pretoriano del monumento Dan Peterson. Forse il più grande americano transitato nel campionato italiano (almeno per risultati raggiunti), di certo il più cestisticamente intelligente. Lo dimostra - anche - la sua incursione nel mondo del giornalismo. Nel 1987, infatti, lo storico numero 8 dell'Olimpia (casacca ritirata dalla società milanese nel 2015) scrisse due articoli per Il Giorno per raccontare la stagione perfetta dell'Olimpia, conclusa con una tripletta (allora la formula "triplete" era di là da venire di trofei): Coppa Italia, la Coppa dei Campioni antenata dell'Eurolega e il campionato in finale contro Caserta.

Chi è Mike D'Antoni

D'Antoni arriva a Milano nel 1977. I primi anni sono di rodaggio. Nel 1979, dopo aver cullato per un'estate il sogno di tornare nella Nba con i Chicago Bulls, si fa convincere dal pressing di coach Peterson (il "nano ghiacciato" che avrebbe cambiato il basket tricolore e raccontato all'Italia l'epopea del wrestling, oltre a diventare volto noto in tv grazie a una mitica pubblicità per il tè Lipton) e fa rientro a Milano. E' l'inizio di una striscia di successi da leggenda che ha fatto dell'Olimpia Milano degli anni '80 la miglior squadra italiana di sempre, insieme alla Varese degli anni '70.

In biancorosso D'Antoni conquista 5 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Italia, una Coppa Korac e una Coppa Intercontinentale. Il periodo migliore è quello della seconda metà degli anni '80, quando D'Antoni viene raggiunto a Milano dall'ex Los Angeles Lakers Bob McAdoo. Della stagione 86-87, quella raccontata per Il Giorno, resta nella storia l'incredibile rimonta in Coppa dei Campioni contro l'Aris Salonicco. I greci vincono in casa di 31 punti, Milano ribalta il risultato nel vecchio PalaTrussardi, trascinata da un pubblico impazzito, e vince di 34 punti. E' la svolta della stagione che proseguirà in gloria. D'Antoni si ritira nel 1990, quando viene nominato miglior play di sempre del campionato italiano.

Mike D'Antoni giornalista

Per celebrare l'annata magica dell'Olimpia Mike D'Antoni viene chiamato da Il Giorno a scrivere due articoli che raccontino i momenti salienti della scalata ai vertici d'Italia ed Europa. Nei suoi pezzi D'Antoni alterna momenti di brutale onestà - "La colpa dei cattivi risultati iniziali fu solo mia, perché ero io il direttore d'orchestra" - aneddoti gustosi - "dopo la partita con l'Aris per non piangere ci dicevamo che avremmo ribaltato il risultato a Milano, ma non ci credevamo anche noi - e retroscena sui suoi compagni. Insomma, dimostra di essere a suo agio tanto con la penna (o meglio, la macchina per scrivere) quanto con la palla a spicchi. Facile intuire, seppur a posteriori, dietro quelle righe dettagliate, schiette, a volte impietose il futuro da grande allenatore di Mike, per due volte coach dell'anno in Nba.