Tour de France 2021: tappe, percorso, favoriti, italiani in gara e dove vederlo

Domani, 26 giugno, la prima tappa da Brest a Landernau. Derby fra gli sloveni Pogacar e Roglic per la vittoria finale. Solo nove azzurri ai nastri di partenza.

Tadej Pogacar, vincitore nel 2020

Tadej Pogacar, vincitore nel 2020

Prenderà il via domani, sabato 26 giugno, il Tour de France, seconda delle grandi corse a tappe nel calendario internazionale Uci dopo il Giro d'Italia, vinto dal colombiano Egan Bernal. Si parte dalla Bretagna, regione del Nord-Ovest francese affacciata sull'oceano, con una tappa in linea, la Brest-Landernau (197,8 chilometri), dall'andamento piuttosto movimentato. Il Tour è alla sua edizione numero 108

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Le tappe

Le tappe in programma sono 21. La corsa terminerà domenica 18 luglio. Due i giorni di riposo: lunedì 5 luglio e lunedì 12 luglio. Questo l'elenco:

1^ tappa: Brest – Landerneau (sabato 26 giugno) 

2^ tappa: Perros-Guirec – Mur-de-Bretagne (domenica 27 giugno)

3^ tappa: Lorient – Pontivy (lunedì 28 giugno)

4^ tappa: Redon – Fougeres (martedì 29 giugno)

5^ tappa: Changé – Laval (mercoledì 30 giugno)

6^ tappa: Tours – Chateauroux (giovedì 1 luglio)

7^ tappa: Vierzon – Le Creusot (venerdì 2 luglio)

8^ tappa: Oyonnax – Le Grand Bornand (sabato 3 luglio)

9^ tappa: Cluses – Tignes (domenica 4 luglio)

Lunedì 5 luglio: riposo

10^ tappa: Albertville – Valence (martedì 6 luglio)

11^ tappa: Sorgues – Malaucene (mercoledì 7 luglio)

12^ tappa: San Paul Chateaux – Nimes (giovedì 8 luglio)

13^ tappa: Nimes – Carcassonne (venerdì 9 luglio)

14^ tappa: Carcassonne – Quillan (sabato 10 luglio)

15^ tappa: Ceret – Andorra (domenica 11 luglio)

Lunedì 12 luglio: riposo

16^ tappa: Pas de la Case – Saint-Gaudens (martedì 13 luglio)

17^ tappa: Muret – Saint-Lary-Soulan (mercoledì 14 luglio)

18^ tappa: Ville Pau – Luz Ardiden (giovedì 15 luglio)

19^ tappa: Mourenx – Libourne (venerdì 16 luglio)

20^ tappa: Libourne – Saint-Emilion (sabato 17 luglio)

21^ tappa: Chatou- Parigi-Champs-Elysées (domenica 18 luglio)

Il percorso

La Grand Boucle di quest'anno entra subito nel vivo. Addio alla prima settimana "morbida" - tradizione del resto abbandonata da qualche tempo ma, se possibile, quest'anno del tutto cancellata - con una prima frazione che prevede ben sei gran premi della montagna. Il primo appuntamento chiave, però, arriva alla quinta tappa, con la cronometro individuale Changé-Laval, 27 chilometri destinati a dare una prima impronta alla classifica. Le grandi montagne faranno capolino all'ottava tappa, con un week-end ad alta tensione fra sabato 3 luglio e domenica 4 luglio, quando scalatori e favoriti per la vittoria finale si daranno battaglia sulle alture della Oyonnax-Le Grand Bornand e Cluses-Tignes. Poi, dopo il riposo, altre due frazioni nel segno dell'alta quota, il tappone Albertville-Valence (martedì 6 luglio) e la Sorgues-Malaucene (mercoledì 7 luglio), con il doppio Mont Ventoux.

Dopo una serie di tappe di - relativa - quiete, ma adatte ai colpi di mano, la strada torna a salire domenica 11 luglio, con la tappa di confine Ceret-Andorra, antipasto della scorpacciata pirenaica. Dopo il giorno di relax di lunedì 12 luglio, infatti, ecco arrivare un trittico da fare tremare i polsi: la Pas de le Case-Saint Gaudens (martedì 13 luglio), la Muret-Saint Lary Solan (mercoledì 14 luglio) e la Ville Pau-Luz Ardiden (giovedì 15 luglio). Qui, nel 1994, si rivelò la classe del compianto Marco Pantani. Poi solo pianura fino al "redde rationem" della seconda crono, la Libourne-Saint Emilion di sabato 17 luglio. Trenta chilometri che potrebbero dare l'ultima rimescolata alla classifica.

Favoriti

Le attenzioni di tutti sono puntati sul vincitore dell'anno scorso, lo sloveno Tadej Pogacar, dato in grande forma. Suo rivale potrebbe essere il connazionale Primoz Roglic, in un derby sulle due ruote. Anche i bookmaker prediligono l'abbinata slovena. In una corsa lunga e piena d'insidie, però, vietato pensare a un duello già scritto. Ecco quindi il capitano di turno della Ineos Grenadiers (la squadra di Bernal), il britannico Geraint Thomas. Anche se le gerarchie all'interno di quella che è una vera e propria potenza nel mondo delle due ruote potrebbero essere scritte in corso d'opera, visto che ai nastri di partenza ci sono anche l'ecuadoriano Richard Carapaz, vincitore del Giro d'Italia nel 2019 e l'australiano Richie Porte. I francesi fanno il tifo per il solito Julian Alaphilippe. L'iridato 2020 non ha mai vinto una grande corsa in linea. Chissà che questa non sia la volta buona... 

Gli italiani in gara

Esiguo il plotone italiano. Gli azzurri in gara sono solo nove. Per averne così pochi alla partenza della corsa a tappe più famosa al mondo bisogna tornare al 1984. Questi i loro nomi: Davide Formolo (UAE Emirates), Vincenzo Nibali (Trek Segafredo), Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious), Daniel Oss (Bora Hansgrohe), Davide Ballerini (Deceuninck Quick Step), Mattia Cattaneo (Deceuninck Quick Step), Jacopo Guarnieri (Groupama-FDJ), Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty Gobert), Kristian Sbaragli (Alpecin Fenix). Nessuno ha ambizioni di classifica, si cerca una vittoria di tappa. Occhi puntati soprattutto sul "vecchio squalo" Nibali (che potrebbe ritirarsi prima dell'arrivo, in chiave di preparazione mondiale), sul tricolore Sonny Colbrelli e su Davide Ballerini.

Le montagne

Le vette e le tappe in altura sono il sale delle grandi corse a tappe, i terreni su cui si assiste ai grandi attacchi, il teatro in cui si scatena l'entusiasmo del pubblico. Al Tour bastano alcuni nomi a incutere rispetto. Si parte dalle Alpi, all'ottava tappa (sabato 3 luglio), con il Col de la Colombière, che fece la sua comparsa nel percorso nel 1960, ed è uno dei monumenti della corsa. Il 4 luglio fa paura il Col du Pre, interminabile Golgota di 12 chilometri e rotti al 7,7%. Mercoledì 7 luglio, undicesima tappa, doppia scalata, su due versanti diversi, sul leggendario Ventoux, la leggendaria montagna calva teatro d'imprese e del dramma del britannico Tom Simpson, che morì nel 1967 dopo aver affrontato l'ascesa. Poi i Pirenei: si sconfina domenica 11 luglio nel principato d'Andorra con il Beixalis, già visto alla Vuela del 2018 e in quell'occasione "domato" da Simon Yates. Due giorni dopo, martedì 13 luglio, occhio al Col de Port e, nel finale, al Portet d'Aspet. Sono da mito le tappe del 14 luglio, festa nazionale francese con la presa della Bastiglia, e del 15 luglio. I nomi toccano il cuore degli appassionati: il Peyresourde e il Portet (il 14) e il Tourmalet e Luz Ardiden (il 15).

Dove vedere la corsa

Importante l'investimento sul Tour della tv di Stato. La Rai trasmetterà tutte le tappe in diretta, prima con Anteprima Tour su RaiSport (canale 57), successivamente collegamento con RaiDue per le fasi salienti. A rivaleggiare con la Rai ci sarà Eurosport, anche qui con la diretta integrale. In streaming ci sono RaiPlay, Eurosport Player, Sky Go, Dazn e Discovery +. La Rai schiererà Andrea De Luca come voce principale, spalleggiato dall'ex maglia rosa Stefano Garzelli, ormai rodato con il commento tecnico. Eurosport, invece, punta sulla coppia Luca Gregorio-Riccardo Magrini.