Willie Peyote: "Mai dire mai...ma basta Sanremo"

Willie Peyote, al secolo Guglielmo Bruno, stasera all’Arena Campo Marte di Brescia : "Il pubblico mi segue"

Willie Peyote

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Brescia -  Dalle Eolie a Cervinia, dal caicco all’ovovia. È una collezione estiva di esperienze inusuali quel TourDegradabile che deposita Willie Peyote, al secolo Guglielmo Bruno, 35 anni, stasera all’Arena Campo Marte di Brescia e il 3 settembre a Cremona. Willie, la predisposizione della gente è la stessa in vacanza come in città? "Sostanzialmente sì. Anche se in montagna il pubblico m’è parso un po’ più controllato nelle sue reazioni; ha aspettato la fine per partecipare attivamente, mentre in città, o al mare, a metà concerto è già tutto in piedi".

Per lei è cambiato poco o molto rispetto allo scorso anno?

"Sanremo e ‘Mai dire mai (la locura)’ non hanno fatto da spartiacque tra una prima e una seconda fase della mia carriera. Ai concerti il pubblico conosce bene pure le cose del passato e questo significa che mi segue da tempo. Ovviamente i numeri sono più alti di prima". Soddisfatto? "Andare oltre il proprio bacino di utenza è ovviamente molto bello. E di questo ringrazio Sanremo. Anche se, come ripeto ormai da mesi, all’Ariston spero di non dover andare mai più. L’esperienza è straordinaria, ma basta farla una volta". Che idea c’è dietro questo tour estivo? "Tornare a fare quello che facevo prima. E soprattutto portare dietro tutto il personale che si può; se no avrebbe avuto senso parlare per un anno della crisi dei lavoratori spettacolo. Tenendo conto delle capienze ridotte, abbiamo risparmiato un po’ magari su luci e scenografia, ma musicisti e tecnici ci sono tutti". La sua è una scelta in controtendenza rispetto a quella di molti suoi colleghi che questa estate puntano sul live acustico . "Già la gente deve stare seduta e distanziata, darle pure uno spettacolo diverso da quello che si aspetta non mi sembrerebbe giusto". Rimane la coda invernale nei club? "Sì, perché dobbiamo recuperare gli spettacoli rimandati causa Covid. Al momento ho in calendario quelli dell’8 e 9 febbraio all’Alcatraz di Milano, ma è troppo presto per scoprire se ne aggiungeranno degli altri". Cos’altro c’è in agenda? "I concerti sono molti, ma qua e là riesco a ritagliarmi spazi per presentare ‘Dov’è Willie?’, il libro nato da una conversazione con Pippo Civati. Il mood dei nostri incontri è lo stesso del volume: quattro chiacchiere fra amici davanti ad una birra". Nuovi progetti? "Finito un disco se ne fa un altro. Ma è tutto in uno stato talmente embrionale che non ha senso ancora sbilanciarsi su possibili direzioni".