Raimondo Vianello 100 anni: sabato 7 maggio festeggerebbe il compleanno

Verve, eleganza e pacatezza: l'attore è scomparso nel 2010. Il sodalizio con la moglie Sandra Mondaini è rimasto nella storia della tv

Raimondo Vianello

Raimondo Vianello

Il signore della televisione italiane domani avrebbe compiuto un secolo. Raimondo Vianello, una vita nel segno dello spettacolo fra radio, cinema e televisione, era infatti nato a Roma il 7 maggio 1922. La sua verve e il suo sorriso ci mancano da oltre dodici anni: l'attore, infatti, è morto a Milano il 15 aprile 2010, all'età di 87 anni. La moglie Sandra Mondaini, molto malata all'epoca della scomparsa del marito, ha fatto in tempo a dargli l'ultimo saluto, con un commovente omaggio, un "Raimondo" urlato al cielo il giorno del funerale: qualche mese dopo, il 21 settembre, si sarebbe spenta anche lei.

Gli inizi

Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi
Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi

Vianello esordisce nella rivista "Cantachiaro n°2" di Garinei e Giovannini, alla fine della Seconda guerra mondiale. L'avanspettacolo è la sua palestra, il talento è cristallino. Lo charme di quella figura azzimata ed elegante innegabile. Il passaggio al cinema negli anni '50 è naturale. Debutta come caratterista accanto a Totò (Totò sceicco), Franco e Ciccio (I due figli del leopardo, Le tardone), Virna Lisi. Sempre in quel periodo stringe un sodalizio sul lavoro e un rapporto d'amicizia con Ugo Tognazzi, come lui classe 1922. Con l'attore milanese il legame è quasi simbiotico: innumereboli le occasioni in cui hanno condiviso palco e set, tanto che è praticamente impossibile dire chi sia la spalla e chi il mattatore. Resta nella storia della tv uno sketch, che oggi apparirebbe innocentissimo, in cui i due prendono in giro il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi e una sua caduta dalla sedia: la Rai del 1959 non perde tempo a chiudere il loro "Un, due, tre".

L'amore con Sandra Mondaini

Raimondo e Sandra, soubrette milanese figlia del pittore Giacinto Mondaini, si conoscono nel 1958. Imparano a conoscerli pronunciati in coppia, senza bisogno del cognome, generazioni di italiani: da papà e mamme che li apprezzarono al cinema e nei varietà fino ai figli che li conobbero grazie alla sit-com Casa Vianello. L'esordio è in Rai con Sai che ti dico? (1972), si prosegue con lo spettacolo Tante scuse (1974) e, un anno dopo, Di nuovo tante scuse. 

All'inizio degli anni '80 il passaggio alla tv commerciale, con l'approdo nell'impero Mediaset (allora Fininvest) di Silvio Berlusconi. Si parte nel 1982 con il contenitore Attenti a quei due - in quell'anno Raimondo cuce addosso alla moglie il film Sbirulino, dal nome del clown interpretato da Sandra - per proseguire con altri programmi. Da soli o in coppia.

La sit-com

Una scena finale di Casa Vianello
Una scena finale di Casa Vianello

Casa Vianello, però, è probabilmente la serie a cui rimarranno per sempre legati i nomi dei due coniugi. La sit-com va in onda per 16 stagioni, dal 1988 al 2007. In tutto 338 episodi in cui, su un canovaccio piuttosto semplice, Raimondo e Sandra danno libero sfogo alla loro fantasia, portando sul piccolo schermo liti, riappacificazioni e vicende sentimentali vissute da milioni di italiani nella realtà. Diventa cult la scena con cui si chiude, immancabilmente, ogni puntata: Raimondo e Sandra sono a letto. Lui legge la Gazzetta dello Sport, lei si lamenta per il tran-tran quotidiano con l'immortale "Che barba, che noia" seguito da un rapido movimento delle gambe, a scuotere le lenzuola.

Casa Vianello figlia due spin-off: Cascina Vianello e I misteri di Cascina Vianello, oltre a una schiera di personaggi secondari che brillano della luce riflessa della coppia d'oro della tv italiana, a partire dalla tata (l'attrice teatrale Giorgia Trasselli), sovente "arbitro" dei bisticci fra marito e moglie.

Sempre a Mediaset Raimondo Vianello diventa il volto della serata sportiva. E' lui, infatti, a condurre Pressing, programma dedicato ai risultati della giornata calcistica: l'approccio scanzonato alla religione laica più seguita d'Italia si rivela vincente. Sorrisi sì, caciara nemmeno per sogno: Vianello non è mai sopra le righe ed è anche garanzia di autorevolezza, seguendo lui stesso il pallone con passione e competenza (anche da tifoso della sua Inter, in una sorta di derby con il milanista Ugo Tognazzi).

Gli ultimi anni

Eva Herzigova, Raimondo Vianello e Veronica Pivetti a Sanremo
Eva Herzigova, Raimondo Vianello e Veronica Pivetti a Sanremo

Alla fine degli anni '90 Raimondo Vianello fa ritorno in Rai. Con il botto. Viene chiamato, infatti, a fare da cerimoniere al Festival di Sanremo del 1998, affiancato da Eva Herzigova e Veronica Pivetti; nello stesso anno viene celebrato insieme a Mike Bongiorno e Corrado con la serata "I tre tenori", condotta da Maurizio Costanzo ed Enrico Mentana per Canale 5. Nel 2004 con Sandra realizza la sua ultima trasmissione televisiva: "Sandra e  Raimondo Supershow", in onda nel preserale della domenica durante tutta l'estate. Il film "Crociera Vianello" del 2008 è stato l'ultimo lavoro della coppia; nello stesso anno sono ospiti nella serata finale del Festival di Sanremo condotto da Pippo Baudo, dove ricevono il Premio alla Creatività della Società Italiana degli Autori ed Editori.

Raimondo Vianello muore il 15 aprile 2010, all'ospedale San Raffaele di Milano. Ai suoi funerali il commosso saluto di amici e colleghi, oltre che di Sandra. Partecipa anche Silvio Berlusconi, allora presidente del consiglio.