Scala, la due giorni della danza: spazio ai grandi coreografi

Milano - Si chiama semplicemente “Serata contemporanea”, ma è nel segno del cambio di passo che il direttore Manuel Legris vuole imprimere al percorso artistico dei ballerini della Scala. Il 7 e 8 luglio al Piermarini saranno di scena a mosaico, utile ai tour, nomi di coreografi consolidati misti a più giovani. Accanto ai grandi che nutrono da decenni i repertori, come l’americano William Forsythe, di cui si ripropone “The Vertiginous thrill of Exactitude” (Frankfurt Ballet 1996), al balletto classico, tra tutu color pistacchio, tutine tinta lampone e musica di Schubert. La ripresa è di Christiane Marchant e Stéphane Phavorin, parigini, che hanno vegliato anche sul lavoro dell’inglese David Dawson, 38enne, “A Sweet Spell of Oblivion”, montato su una selezione di preludi dal “Clavicembalo ben temperato” di Bach... A Milano sarà di scena il passo a due con Virna Toppi e Gabriele Corrado. Natalia Horecna, “classica terragna”, nata e formata a Bratislava, già nell’Hamburg Ballet e nel Nederlands Dans Theater, è chiamata a presentare una novità nata in sala ballo per 8 coppie intorno al veterano Mick Zeni, “Birds walking on Water” .

Musica barocca suggerita da Natalia Osipova per “The Labyrinth of Solitide”, un solo-omaggio a Nijinsky e al Minotauro, nato dieci anni fa per l’esplosivo Ivan Vasiliev- e alla Scala per Mattia Semperboni-, a firma di Patrick de Ban. Simone Valastro torna a casa forte della sua carriera all’Opéra de Paris con “Árbakkinn”, passo a due per Laetitia Pujol e Alessio Carbone. “Tristan and Isolde” è un altro passo a due ideato da Krzyzstof Pastor per la coppia Manni-Andrijashenko. Torna anche un coreografo sempre più in vista, Philippe Kratz, danzatore di Aterballetto, con “SENTieri” creato nel 2014.