Sarah Jane Morris: "Vi racconto i miei Beatles tra classica e jazz"

La cantautrice britannica svela il nuovo singolo "Come together" in coppia con il Solis String Quartet

Il timbro cavernoso, la vocalità soulful e quell'innata disinvoltura di padroneggiare il rock, il blues, il jazz e il pop di Sarah Jane Morris. Il meltin pot stilistico degli archi del Solis String Quartet. Il risultato della loro fusione è una versione inedita, senza cadere nell'inciampo dell'imitazione, che rende onore all'originale di “Come together”. Singolo di un album-concerto - "All you need is love" - che rappresenta un connubio tra classica e pop. Sarah, questa doveva doveva essere una canzone politica, poi John Lennon la cambiò. Cosa rappresenta per lei oggi quella canzone? "Credo sia stato originariamente scritto per Timothy Leary per la sua campagna politica come governatore della California contro Ronald Reagan. John Lennon ha poi portato la canzone in un altro viaggio musicale, l'ha completamente cambiata e Paul McCartney ha suggerito di rallentare la traccia, contribuendo a creare quel brillante groove che tutti ora conosciamo. Non so se sapremo mai il significato di tutti i testi, ma rimane uno dei miei preferiti" Come vede il mondo di oggi? "Il mondo di oggi è un disastro totale. Ovunque guardiamo ci sono governi di destra e non viene data abbastanza importanza alla realtà del cambiamento climatico mentre dovrebbe essere in cima alla lista di tutti. Il potere e l'avidità sembrano governare il mondo. È come se non avessimo imparato nulla dal secolo scorso. Persone come Trump e Boris Johnson stanno cercando di distruggere la democrazia. Hanno dato il permesso all'omofobia, al razzismo, al sessismo di dilagare. Questi sono tempi disperati e dobbiamo agire". E la musica di oggi, soprattutto quella dei giovani? "C'è sempre musica buona e cattiva in ogni generazione. Oggi c'è più accesso alla musica grazie a internet, ma poiché le major non si sono mosse abbastanza velocemente, l'accordo per chi scrive nell'era del download è pessimo. Non sento ancora nessuna band capace del genio cantautorale dei Beatles. Un giovane musicista che amo è Jacob Collier che è sicuramente un genio musicale. L'ho incontrato per la prima volta per gli 80 anni di Quincy Jones. Comunque, la musica è la nostra salvezza". Ci racconta il nuovo album? "Registrare un album di canzoni dei Beatles con il Solis String Quartet è stato un regalo. Gli arrangiamenti eseguiti da Antonio, il violoncellista, sono così belli e insoliti. Abbiamo deciso di registrare questo album durante il secondo lockdown per il Covid. Loro hanno registrato a Napoli nel loro studio, io a St Leonard's on Sea, dove vivo. Abbiamo iniziato a lavorare insieme a un progetto chiamato "I Killed the Beatles", uno spettacolo teatrale/musicale su Mark Chapman, il killer di Lennon, e di conseguenza dei Beatles. Abbiamo portato questo spettacolo in tutta Italia negli ultimi due anni, con un cast brillante di attori, sceneggiatori, registi, suoni e luci. È stato durante questo periodo che abbiamo parlato dell'album perché gli arrangiamenti erano così potenti con gli archi e la mia voce da baritono... Ho adorato fare questo album e mi sono innamorata ancora una volta della musica dei Beatles". Quanto mancano i Beatles? "Sono passati 52 anni da quando i Beatles si sono sciolti. Il loro impatto sul mondo della musica non ha eguali". Quali altri tesori musicali vorrebbe riscoprire? "Un cantautore è sempre in viaggio, alla scoperta di qualcosa ancora da esplorare e scrivere. Ho scritto 10 canzoni su 10 cantautrici, la storia della loro vita in una canzone accompagnando ogni pezzo con il genere musicale per cui erano più conosciute. Il progetto si chiama "The Sisterhood": è un album, uno spettacolo teatrale, una serie radiofonica e un documentario. Le donne che ho scelto e i viaggi che hanno fatto mi hanno permesso di essere la cantautrice che sono oggi". Qual è il suo legame con l'Italia? "Sono venuta in Italia per la prima volta nel 1980 per unirmi a la band dei Panama a Firenze. Per Gianni Nannini. Lì è iniziato il mio amore per l'Italia. Negli anni è diventata una seconda casa e ho ricevuto tanto amore e sostegno dal pubblico italiano. Il mio viaggio è stato sicuramente aiutato dalla vittoria a Sanremo con Riccardo Cocciante ma ho collaborato negli anni con molti musicisti italiani, a cominciare da Pino Daniele nel 1991. Che grande perdita per il mondo della musica. Ho fatto un album chiamato "Cello Songs" a Roma con l'incredibile arrangiatore e compositore Enrico Melozzi e 14 violoncelli, Danilo Rea e Dominic Miller. Lavoro con la Irma Records dal 1995 ed è bello pubblicare il nuovo album con loro". Qual è il suo sogno nella vita e nella musica? "L'anno prossimo avrò 64 anni, un'età significativa visto che i Beatles hanno scritto “When I'm 64”. E oggi sogno un tempo in cui tutte le persone siano trattate allo stesso modo. Dove l'omofobia, il razzismo e la guerra appartengano al passato. Dove impariamo dagli errori del passato. Dove possiamo essere comunità che si prendono cura delle persone. Spero che potremo salvare questo pianeta e non distruggerlo come stiamo facendo. Penso che sia tutto racchiuso in questa canzone, che ho registrato per raccogliere fondi per i rifugiati da tutto il mondo".