Sabrina Salerno: "Amadeus e Fiorello su Siamo Donne? Mi sono divertita"

La cantante che insieme a Jo Squillo ha portato al successo il brano: "Quella canzone è diventata uno slogan che vale ancora oggi, forse ancora di più"

Jo Squillo e Sabrina Salerno a Sanremo nel 1991 (Ansa)

Jo Squillo e Sabrina Salerno a Sanremo nel 1991 (Ansa)

Sanremo - Parrucche cotonate in perfetto stile Anni Ottanta per Fiorello e Amadeus che ieri sera hanno reso omaggio a un brano cult del Festival: "Siamo donne" di Jo Squillo e Sabrina Salerno. Tanto più che quest'anno la kermesse va in scena proprio a ridosso dell'8 marzo. Ma come l'hanno presa le dirette interessate? "Mi sono divertita, è stata un'esibizione simpatica. Quella canzone è diventata uno slogan che vale ancora oggi, forse ancora di più" ha commentato oggi Sabrina Salerno, commentando l'esibizione di Rosario Salerno e Amedeo Squillo

Il brano fu presentato trent'anni fa, nel 1991, arrivando al tredicesimo posto. Negli anni è diventata un vero e proprio simbolo. "Non ho trovato nessuna voglia di deriderci, anzi. Il problema è che il maschilismo regna ancora sovrano, non solo nell'ambiente dello spettacolo. Le donne devono fare sempre il triplo della fatica", ha aggiunto la showgirl, che l'anno scorso fu tra i volti femminili scelti da Amadeus per il festival e che quest'anno ha "molto apprezzato il monologo di Elodie". "Ho 52 anni, lavoro da quando ne avevo 17 - racconta -, ho spesso avuto a che fare con persone che pensavano che la mia carriera sarebbe finita. E invece me ne frego dei giudizi, continuo a usare il mio corpo, la bellezza, la salute, la forza, vado avanti per la mia strada, dico quello che penso, non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno. Mi è capitato di subire prevaricazioni, ho sempre denunciato, affrontando anche cause di 15 anni. Mi sono sempre battuta per non subire", ha aggiunto ancora Salerno.

Ironia della sorte, ieri era Milano proprio con Jo Squillo per un impegno di lavoro: "È stata una coincidenza. Ne parlavo con Jo: quando mi propose quella canzone, trent'anni fa, ero così presuntuosa da pensare che 'oltre le gambe c'è di più' fosse un concetto scontato. E invece ho dovuto ammettere che aveva ragione lei, che quella frase è valida oggi più che mai e speriamo non lo sia ancora nei prossimi trent'anni. È la verità, oltre le gambe c'è di più, continuiamo a parlarne, ma ma c'è sempre il potere maschile che regna sovrano"