Sanremo 2022, le pagelle delle cover: Mahmood e Blanco, Elisa, Morandi e Achille Lauro top

Quarta serata del Festival, tocca a canzoni del passato e duetti

Maria Chiara Giannetta e Amadeus

Maria Chiara Giannetta e Amadeus

Quarta serata del Festival di Sanremo 2022: dopo che tutti i 25 cantanti in gara hanno eseguito per due volte il loro brano, ora tocca alle cover e ai duetti. Non tutti gli artisti hanno scelto di presentarsi sul palco con un ospite. Michele Bravi, ad esempio, ha deciso di "ballare da solo". Ecco le pagelle, come sempre ironiche, della serata cover.

Noemi  - " (You make me feel like) A natural woman": voto No matter if you're black or white. Parafrasando Michael Jackson, Noemi ha la pelle bianco latte, ma è più che credibile e, peraltro, a proprio agio con una canzone che richiede una voce "nera". Che lei ha. Pazzesca in un classicone interpretato da tante artiste, ma il più delle volte non con questa grazia ed eleganza. Look: la nasconde il pianoforte, ma come sempre è stupenda e di gran classe.

Giovanni Truppi  con Vinicio Capossela - "Nella mia ora di libertà": voto Non basta avere Capossela per impressionare. Truppi cambia canotta, ma la voce rimane dove è stata finora: nell'armadio insieme alle giacche e alle polo. Alle sue spalle mi è sembrato di vedere il fantasma di De Andrè arrivare con una roncola per porre fine alla sofferenza di tutti. A salvare la serata è arrivato Vinicio che, si sa, è di un'altra galassia rispetto a un Giovanni Truppi qualsiasi.

Yuman con Rita Marcotulli - "My way": voto Zzzzzzzz. Rita Marcotulli prova a dare vita a brano, lui affossa tutto. Il culmine si raggiunge con "Mooooi ueeeei". Pare che Frank Sinatra abbia telefonato ad Amadeus diffidandolo dal far eseguire brani suoi all'Ariston dopo questo scempio. Sì, lo so che è morto. E se non lo fosse stato, stasera comunque non avrebbe passato un bel momento purtroppo. Ha un bel timbro di voce, ma dovrebbe passare da Luca Jurman a farsi dare una registrata. 

Le vibrazioni con Sofia and The Giants - "Live and let die": voto finalmente 7.5. Bravi, energici e finalmente tutto funziona. La canzone è leggendaria, ma a rovinarla, come ha dimostrato bene Yuman, si impiega un attimo. Loro sono perfetti. Rock vero, rock puro. E la voce di Sarcina non risulta neanche fastidiosa.

Beppe Vessicchio: voto Cinquantamila lacrime. Beppe c'è, Beppe c'è Beppe c'èèèèè". Alla quarta serata, il Festival di Sanremo 2022 può cominciare. Grazie Beppe, il tuo volto barbuto e la tua presenza sono una certezza. Grazie di esistere.

Sangiovanni con Fiorella Mannoia - "A muso duro": voto 7. Stasera deve esserci un'agitazione degli stilisti, visto che evidentemente sono in sciopero. Gli artisti uomini sono vestiti in modo a tratti orripilante, va detto. Sangiovanni canta Pierangelo Bertoli sentendosi Vasco Rossi, ma tutto sommato è credibile. Soprattutto perché poi arriva Fiorella Mannoia e regala signorilità. Insieme sono carini.

Emma e Francesca Michielin - "Baby one more time": voto Ma che è sta cafonata?. Britney Spears è un mostro sacro e bisogna accostarsi a lei con rispetto e capacità. Sapendo che "Baby one more time" è un classico per più di una generazione. E quindi essendo consapevoli di avere tutti gli occhi addosso. Emma e Francesca Michielin rendono questa canzone un brano serio e non da teenager come  in realtà è sempre stato. Il risultato? Sembrano Olmo e Vanette di Gialappiana memoria. Coreografia imbarazzante persino per ottenere i punti di Fantasanremo. Per non parlare di quel "Brinei biccc" finale della Marrone con accento salentino. Cover da evitare come la variante Omicron.

Gianni Morandi e Jovanotti – Medley con Mousse T: voto Date un Nobel a questi due. Arrivano vestiti da gelatai, va detto. Sul palco portano successi loro. Perché loro, a differenza di una Ana Mena o di un Giovanni Truppi qualsiasi, hanno un sacco di successi a cui poter attingere. Fanno ballare e cantare l'Ariston, sono travolgenti e si divertono come matti. Non si possono evitare quasi tutti gli altri duetti e continuare con loro?

Elisa – "What a feeling": voto Broadway. Signore e signori, la musica. Con quel fenomeno di Elena D'Amario che le danza intorno come una vera star mondiale, Elisa fa esplodere l'Ariston. Ana Mena, guarda, cerca di imparare e piangi perché una concentrazione così alta di talento non la vedrai mai neanche in dieci vite. Elisa, fai di noi ciò che vuoi. Tanto comunque ti seguiremmo come i topolini col pifferaio magico.

Achille Lauro con Loredana Bertè - "Sei bellissima": voto Bellissimi. Finalmente abbiamo superato la parte patetica delle cover - perlomeno la prima - e si vede anche con loro due. Fanno il tris d'assi dopo Morandi-Jovanotti ed Elisa-D'Amario. Sono delicati, non urlano - Loredana gracchia come sempre, ma quello è e non la cambiamo di certo alla sua veneranda età - e sono molto intensi. Ci fanno dimenticare Yuman.

Matteo Romano con Malika Ayane - "Your song": voto Madre e figlio. Malika è infinita. Così infinita da aver deciso di reggere le sorti della cover di questo ragazzino sul palco di Sanremo. E le regge con la maestria e la raffinata delicatezza che solo lei, pur nel suo miagolio incessante, riesce a conferire ad ogni brano. Lui credo le debba essere grato per la vita se Elton John non gli telefonerà sbraitando.

Irama con Gianluca Grignani - "La mia storia tra le dita": voto Almeno le parole. Grignani sul palco sembra Ozzy Osbourne in tutti i sensi. E siccome non si ricorda le parole della sua stessa canzone più famosa, la butta in caciara. Lui e Irama si mescolano col pubblico e fingono di essere rock. Imbarazzanti.

Ditonellapiaga e Rettore - "Nessuno mi può giudicare": voto Compitino. Look più anonimo rispetto alle altre sere, cantano bene ma senza quell'alchimia, quella "Chimica" appunto, che le ha sempre caratterizzate in questo Festival. Sono brave, non si discute. Ma ci si aspetterebbe più un'energia da loro.

Iva Zanicchi - "Canzone": voto Pazzesca. Milva ringrazia. L'omaggio le è arrivato forte e chiaro ovunque lei sia. Anche perché L'Aquila di Ligonchio è pienamente nel suo e si vede. Anzi, soprattutto si sente. Intensa, precisa, emozionante: applausoni.

Ana Mena con Rocco Hunt - Medley: voto Dario Argento. Horror puro. Il medley inizia catapultandoci in una soap opera sudamericana. Scegliete voi quale, la qualità tremenda è la stessa per tutte. Poi però arriva Rocco Hunt. Ed ecco che siamo agli Aventura dei Quartieri Spagnoli. C'è di peggio? Certo: il carnevale di Rio su Julio Iglesias. Poi finisce. Per fortuna. E la speranza è che davvero tutto questo non succeda mai più. Infatti ti ritrovi a urlare "Mai più!" come Antonio Zequila dei tempi d'oro. Prova di coraggio.

La rappresentante di lista con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra - "Be my baby": voto Ricostituenti. Dopo lo scempio Rocco Horror Picture Show, loro ti rimettono al mondo. D'altro canto, non è un mistero che meritino il podio quasi quanto Tananai un insegnante di canto bravo. Innovativi nel rispetto della tradizione, trasportano tutti in un'altra dimensione. Dove non esistono scempi, perché c'è solo l'energia che ci danno loro.

Massimo Ranieri con Nek - "Anna verrà": voto Anche meno. Pino Daniele non urlava. Perché loro due si fanno gonfiare le vene del collo? State calmi e magari non rendete questa canzone uno show di Las Vegas. Qui Ranieri avrebbe potuto portare delicatezza. E ancora una volta ha sbagliato.

Michele Bravi – "Io vorrei, non vorrei ma se vuoi": voto Teatrale. Recita un po' troppo, forse tradito dall'emozione, e risulta a tratti quasi tremolante. Sul ritornello si riprende e riesce a riaprire il brano. Ma non convince. Sarà anche il look che lo rende simile a un protagonista del film Avatar - gli manca solo il blu -, ma è da rimandare.

Mahmood e Blanco – "Il cielo in una stanza": voto Pelle d'oca. Le loro voci si fondono in modo vibrante quasi a sfiorare l'anima degli spettatori. Sono fra i sovrani regnanti e per nulla con idea di abdicare di questo Festival di Sanremo. L'alchimia fra loro due è forte e si sente.

Rkomi con Calibro 35 – Medley Vasco Rossi: voto Sotto la doccia. In due sensi: sale sul palco mezzo nudo, il che fa pensare che lo abbiano chiamato mentre si stava lavando, e canta come se fosse sotto la doccia. Peccato che sia a Sanremo, ma non se ne è accorto per tre sere e figuriamoci se possiamo riuscire a farglielo capire alla quarta. Peccato per i Calibro 35, non meritano un Rkomi. Che, comunque, col muscolo guizzante in bella vista in stile Centocelle Dream Man, è un gran bel vedere.

Aka7even con Arisa - "Cambiare": voto Tu sarai la forza mia. Sgomberiamo il campo da ogni dubbio: Alex Baroni era altro. Altro che Aka7even non potrà mai raggiungere. Certo che se poi l'Amico di Maria canta come fosse Marco Carta diventa difficile da difendere. Ci pensa Arisa a risollevare tutto. Proprio a far volare in aria piatti e bicchieri con la sua voce cla-mo-ro-sa. Si può far cambio e far tornare lui da dove è venuto prendendo in gara lei? Chiedo per tanti, tantissimi amici.

Highsnob e hu con Mr Rain - "Mi sono innamorato di te": voto Ma fate sul serio?. Se non avevate niente da fare, potevate andare a portare in giro i cani dei vicini. Invece questo trio è a Sanremo a percuotere, male peraltro, la canzone di un vero artista. La speranza è che qualcuno faccia notare loro che questo è un atto di lesa maestà quasi quanto quello di Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici nei confronti della musica italiana. Highsnob si copre i tatuaggi, Hu li mostra tutti. Purtroppo cantano anche. Luigi, avvicinati: io e te non ci siamo mai conosciuti, ma dammi retta. Stasera invece di riguardarti la loro esibizione, cerca in streaming una qualsiasi puntata di Sarabanda. Comunque, per salvarli, è giusto dire che non sono loro il peggio. Che ve lo dico a fare chi è?

Dargen D'Amico – La bambola: voto Fai come l'ortolano. Chiaramente non avendo la minima estensione vocale non può cantare. Quindi, dopo un inizio che definire imbarazzante è il minimo, la butta in caciara e arriviamo alla sagra della salama da sugo. Manca solo che intoni la sua, molto più godibile. "Bocciofili" e poi abbiamo mandato in vacca anche questa serata. "Sono confermato domani?": sa di essere un miracolato e almeno lo riconosce. E' la tassa Bugo da pagare ogni anno: uno senza voce che finge di portare novità sul palco. Vabbè ciao.

Elisabetta Canalis che dice "La mia Liguria": voto Ok che ti pagano, ma le balle almeno dille meglio. SEI SEMPRE SARDAAAAAAAAAAAAA.

Giusy Ferreri con Andy dei Bluvertigo – "Io vivrò senza te": voto Magnitudo 7.4.  Arriva vestita da clessidra, il che rispetto a ieri non è male. Inizia il brano suscitando lo stupore generale perché non urla. Poi ecco il sisma. Tira degli urli che si è svegliata persino la figlia in Lombardia. Di soprassalto. L'Italia tutta sul suo "Piangeròòòòòòòòòòòò" ha iniziato a lacrimare. Non per sentimento, ma per la paura del terremoto in ogni casa. Giusy sei sussultoria e ondulatoria. 

Fabrizio Moro – "Uomini soli": voto Vediamo se si può. Spoiler: no, non si può. Urlare così tanto all'una e dieci di notte deve essere dichiarato illegale. Ma devo dire che Moro ha chiarito alcuni punti controversi: le vocali degli acuti. Non è "Dio delle cittuaaaauuuaa", ma "Dio delle città". Peccato per il sottofondo dance verso la fine, che rende tutto meno credibile.

Tananai con Rose Chemical - "A far l'amore comincia tu": voto Non c'è limite al peggio. Più che un omaggio è una picconata all'arte di Raffaella Carrà. Un oltraggio. Voglio il nome e cognome di chi ha detto a questi due "Va benissimo, portate sul palco questa versione. E' forte". Perché un responsabile ci deve essere. E io lo troverò. Raffa, io ti renderò giustizia. Non potranno più fare del male alla tua musica sti sciamannati.

Maria Chiara Giannetta: voto Ma che brava. Non che avessi dubbi, visto che nella fiction "Blanca" aveva già dimostrato di essere il presente e il futuro del cinema italiano. Ma sul palco dell'Ariston dimostra di essere di tutt'altro livello rispetto a molti dei volti noti che in questi giorni hanno calcato il palco dell'Ariston. Un appello a Ornella Muti: guarda e impara come si fa Sanremo. Brava, bella, elegante: complimenti. Il suo monologo tocca il cuore senza essere retorico. Perché lei è vera, verissima. E il cinema italiano, l'Italia intera, ha bisogno di un'attrice come Maria Chiara Giannetta.  

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