Sanremo 2022, Drusilla Foer dalle scaramucce con Iva Zanicchi al monologo sull'unicità

La prima co-conduttrice "en travesti" del Festival conquista critica e pubblico e fa dimenticare Ornella Muti

Drusilla Foer e Iva Zanicchi (Ansa)

Drusilla Foer e Iva Zanicchi (Ansa)

Semplicemente Drusilla. Gianluca Gori, in arte Drusilla Foer, illumina l'Italia dal palco del Festival di Sanremo. Finalmente dopo due serate di conduzione che dire zoppicante è ben poco, Amadeus - anzi, Amedeo come lo ha chiamato Drusilla Foer - ha trovato la compagna di conduzione che merita lo show più seguito della tv. Drusilla Foer sale sul palco bellissima, fasciata in un abito molto elegante che fa risaltare la sua fisicità, e si impone subito per personalità, spigliatezza e tempi televisivi. Drusilla è esattamente ciò di cui questo Festival, e gli italiani, hanno bisogno. "Senta, coso": si rivolge così al conduttore. Come una signora che sa di essere superiore al'interlocutore. Ironica, garbata, senza incepparsi: Ornella Muti, guarda e impara da Gianluca Gori come una vera conduttrice sta sul palco del Festival di Sanremo.

La prima co-conduttrice "en travesti" - anche se dimostra molta più femminilità di migliaia di donne - che non vuole portare messaggi. Ma porta arte. Porta ironia. Porta personalità. Porta talento. Finalmente. Anzi, un messaggio lo porta: anche se con fatica, il talento in Italia qualche volta viene premiato. E proprio questo concetto, espresso poi sul palco da Michele Bravi, fa quasi commuovere Gianluca Gori. Che da un bacio da "zia" sulla guancia del cantautore in segno di gratitudine. Eppure è tutto vero: Drusilla Foer a Sanremo è il segno della meritocrazia.

Nella terza uscita sul palco appare vestita da Zorro: "L'ho fatto per tranquillizzare chi pensava "Un uomo verstito en travesti". Sicché mi sono travestita". Amadeus: "Si deve spogliare completamente?". "No, non completamente. Riserverei delle grandi sorprese" risponde Drusilla. E quando si stacca i baffi si lascia sfuggire anche una mezza imprecazione.

Non è mancato persino uno scambio di battute al vetriolo con Iva Zanicchi"Quanto sei alta!", ha detto la cantante rivolta a Drusilla. La replica: "Più di te". Iva: "Ha anche altre cose più di me". E la Foer: "Tante cose. Sono colta". Tre gli endorsement per Drusilla, quelli di Antonella Clerici, Vladimir Luxuria, Barbara D'Urso, Nunzia De Girolamo che l'ha voluto accanto a sé in Ciao maschio su Rai1

"Diversità è una cosa che non mi piace, ha qualcosa di comparativo che mette una distanza - afferma nel suo monologo -. Credo che le parole siano come gli amanti: quando non funzionano più vanno cambiati subito. Ho trovato un termine molto coerente: unicità. Unicità mi piace, è una parola che piace a tutti perché tutti noi siamo capaci di notare l'unicità dell'altro e tutti noi pensiamo di essere unici. Facile no? Per niente. Perché per accettarla bisogna capire di cosa siamo fatti noi. Certamente di cose belle, ma i talenti vanno allenati e delle proprie convinzioni bisogna avere la responsabilità, bisogna avere cura. Immaginate cosa vuol dire quando bisogna affrontare i dolori, le sofferenze. Non è affatto facile entrare in contatto con la propria unicità. Come si fa? Si prendono per mano tutte le cose che ci abitano e si portano in alto, si portano in aria. E gridiamo che "Che bellezza, tutte queste cose sono io". Sarà bellissimo abbracciare la nostra unicità. Vi chiedo un regalo: date un senso alla mia presenza su questo palco: promettetemi che proveremo ad ascoltarci, ad accogliere il dubbio, ad ascoltare gli altri anche solo per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo delle convenzioni. Facciamo scorrere i pensieri e i sentimenti con libertà".