Dargen D'Amico: mi porto dentro il profumo del mare

Nono con "Dove si balla": "Sinceramente, ero convinto di finire molto più in basso. A Sanremo erano rappresentate le diverse latitudini della musica italiana e con un livello di gran qualità"

Dargen D'Amico a Sanremo

Dargen D'Amico a Sanremo

Milano - «Il rientro in coda da Sanremo è stato un ritorno alla vita di tutti i giorni" spiega Dargen D’Amico, 9° con "Dove si balla". "Era la mia prima esperienza al Festival e sono soddisfatto. Mi ha sorpreso constatare come tutto quel che succede su quel palco diventi immediatamente spettacolo. Pure i media raccontando il Festival fanno spettacolo, usando espressioni e parole più eclatanti che il resto dell’anno".

Ricordi? "Il primo che mi viene in mente è il profumo del mare la mattina. Una passeggiata era il mio modo di iniziare la giornata. Il festival amplifica tutte le sensazioni, compreso l’olfatto".

Un rammarico? "Peccato che dietro le quinte tutto fosse così frenetico da non lasciare agli artisti il tempo di scambiarsi idee, visioni, racconti, ma solo quello di andare in scena a fare il loro mestiere".

Soddisfatto della classifica? "Sinceramente, ero convinto di finire molto più in basso. A Sanremo erano rappresentate le diverse latitudini della musica italiana e con un livello di gran qualità".

Quei fiori regalati in diretta tv alla violinista? "L’orchestra mi ha dato un supporto importante, facendomi sentire a mio agio. Quindi un segno di gratitudine per lei e i suoi colleghi".