Ascolti in calo per il Festival, dato peggiore dal 2015

Media del 42,1% di share per la seconda serata di Sanremo. Amadeus: "Pentito? No orgoglioso di questi risultati, stiamo facebdo servizio pubblico"

Fiorello e Amadeus con la classifica

Fiorello e Amadeus con la classifica

Sanremo - Se la pandemia, con le persone costrette in casa e in cerca di una "evasione" almeno sul piccolo schermo, doveva fare da propulsore, beh qualcosa si è inceppato. Non decolla il festival di Sanremo, seconda edizione nelle mani di Amadeus, negli ascolti. Tv. Il Festival di Sanremo sconta ancora un calo di ascolti. La media del 42.1% di share con 7 milioni e 586mila spettatori per la seconda serata del 3 marzo rappresenta il dato più basso dal 2015, quando il primo Festival targato Carlo Conti raccolse il 41.67% di share (ma in valori assoluti andò decisamente meglio, con 10 milioni 91mila spettatori). Nel 2014 andò peggio, invece, al Fazio bis: la seconda serata raccolse in media 7 milioni 711 mila spettatori con il 33.95%.

Il Festival ha perso pubblico anche rispetto alla serata del debutto che ha avuto una media di 8 milioni 363 mila spettatori con il 46.6%, mentre la seconda (23.58-1.34) si è fermata a 4.212.000 spettatori (47.8%). . L'anno scorso il primo festival targato Amadeus era riuscito nell'impresa di migliorare di oltre un punto di share gli ascolti della prima serata, passando al 52.2% al 53.3%.  Nel dettaglio, la prima parte della seconda serata di Sanremo (calcolata dalle 21.31 alle 23.55) ha ottenuto ieri su Rai1 10 milioni 113 mila telespettatori pari al 41.2% di share, la seconda 3 milioni 966 mila con il 45.7% (dalle 0.00 all`1.42). Nel 2020 la seconda serata del Festival fu seguita da 12 milioni 841 mila telespettatori, pari al 52.5%, nella prima parte e da 5 milioni 451 mila con il 56.1% nella seconda.

Amadeus, però, resta positivo e "felice e orgoglioso di questo Festival. Quello che stiamo facendo è unico". In conferenza stampa analizza il calo di audience, legandolo all'assenza di pubblico all'Ariston: "Il Festival si può fare senza pubblico e senza eventi esterni ma questo toglie il senso dell'evento. Sanremo è il più grande evento televisivo italiano e lo fa tutta la macchina: la sala stampa, i programmi tv che vengono qui, le radio, le polemiche, le migliaia di persone che arrivano a Sanremo, i cantanti, il pubblico, le signore in prima fila, i politici. Tutto diventa evento, altrimenti sarebbe un meraviglioso programma televisivo che si potrebbe fare ovunque". Dunque, "i dati mi sorprendono in positivo perché siamo un mese dopo i tempi consueti e le partite di calcio ci tolgono punti di share. Ieri sera ce ne hanno tolti 4,5%". E comunque "vedere che dieci milioni di persone guardano Sanremo è quasi commovente. Vuol dire che stiamo facendo servizio pubblico".

Nessun pentimento dunque per aver accettato il secondo anno di direzione artistica e difendeno l'evento. "Non sono pentito per niente, è un'esperienza unica. Vuol dire riaprire un settore che era morto da un anno. È un segnale di lotta, un segnale di non resa. Addirittura pensavo che gli ascolti fossero ancora più penalizzanti". In fondo per Amadeus questo è  il Festival "più forte che ci possa essere perché è solo evento televisivo. E'  gioia maggiore fare oggi il 42% di share perché il 52% del 2020 era cosa bella ma riguardava un momento del Paese che era esattamente l'opposto di quello che viviamo adesso".