La giostra di Samuele Bersani (senza schermo)

Il tour del poeta-cantautore si trasforma per i teatri. Date anche a Bergamo e al Castello Sforzesco di Milano

Samuele Bersani

Samuele Bersani

Niente drive-in. In estate il Cinema Samuele applaudito nei teatri spegne lo schermo per affidare le sue storie di sogni, di passioni e di luce al tremolio delle stelle. Cornice romantica che cambia dimensione ai "cortometraggi per non vedenti" di Bersani, alle canzoni da vedere ad occhi chiusi. Un cammino che porterà l’uomo dei giudizi universali pure al Lazzaretto di Bergamo il 31 luglio e al Castello Sforzesco di Milano il 7 settembre.

Samuele, cosa cambia?

"L’assenza dei video che avevo nel tour invernale finisce col togliere qualcosa alla narrazione. Mi rendo conto, però, che in estate conta innanzitutto la festa. La giostra. I teatri consentono, infatti di cogliere delle sfumature che si vanno a perdere oggettivamente nei luoghi all’aperto. Così, per rendere lo spettacolo più dinamico, ho cambio qualcosa pure nel repertorio".

Ad esempio?

"Ho recuperato “Senza titoli“ dalla colonna sonora di 'Chiedimi se sono felice' di Aldo, Giovanni e Giacomo. Non la facevo più perché era un po’ uscita dal paniere del linguaggio; ci sono, infatti, versi come “Io vivo inseguito dalle videoteche“ che parlano di cose perse nel tempo. Però, musicalmente, come canzone è molto felice e quindi mi è sembrato giusto rimetterla, così come m’è sembrato giusto recuperare “Crazy boy“, scritta a suo tempo per Fiorella Mannoia, perché si presta molto ad essere eseguita sui palchi".

In inverno omaggiava Dalla cantando 'Tu non mi basti mai'. E in estate?

"Qualche sera fa, a Tricase, ho cantato con Renzo Rubino e Brunori Sas 'La casa in riva al mare'. Mi sono sempre figurato le canzoni di Lucio ostiche, ma in quel contesto ho scoperto che, abbassate di qualche semitono, riesco a cantarle. E mi piace molto farlo. Quindi non è detto che pure in tour quel pezzo non possa finire pure nella scaletta dello spettacolo".

Finiti questi impegni live cosa farà?

"Avrei intenzione di mettermi a lavorare in studio sul nuovo disco. E tra i sogni c’è quello di provare a farlo proprio con Dario Brunori. Sono anni che ce lo diciamo, lui era già venuto a Parma durante le registrazioni di “Cinema Samuele“ ed avevamo trascorso assieme due giorni e mezzo. Ma occorre più tempo per far accadere delle cose. Gli ho promesso che in inverno magari vado giù in Calabria e proviamo a vedere l’effetto che fa. Pur venendo da regioni molto diverse e da due famiglie molto diverse, infatti, debbo dire che ritrovo in lui anche lati del mio carattere".

Quello che vi unisce di più?

"L’ironia. Nonostante il mondo in cui viviamo sentiamo entrambi il bisogno di alleggerire la nostra quotidianità".