Rugby Sound, i Punkreas tornano a casa: "E' l'evento dell'anno"

La band portabandiera del punk italiano da oltre trent'anni stasera sul palco dell'isola del Castello di Legnano

I Punkreas (Foto Elena Di Vincenzo)

I Punkreas (Foto Elena Di Vincenzo)

Cippa, Noyse, Endriu, Paletta e Gagno. Ovvero i Punkreas, la band portabandiera del punk in Italia da oltre trent'anni. Dal 1989, per la precisione. Questa sera i Punkreas saranno sul palco del Rugby Sound, all'isola del Castello di Legnano. Uno dei festival musicali estivi più importanti e partecipati d'Europa. "Per la prima volta andrò a un mio concerto in bicicletta" scherza il chitarrista Noyse. Noyse, che effetto fa sapere di essere la bandiera del punk in Italia? "Adesso siamo come i giapponesi nella foresta, difendiamo la posizione (ride, ndr). Siamo in tour per i nostri "Trent'anni... e qualcosa" ed è incredibile, c’è un sacco di gente. Ci sono ragazzi molto giovani fra il nostro pubblico, perché quello che raccontiamo è sempre molto diretto e molto sincero. Non siamo mai andati dietro all’onda del momento. Quando abbiamo cominciato il punk non esisteva qui in Italia, poi è diventato di moda negli anni Novanta e ora una nicchia, lo zoccolo duro di pubblico c'è ancora e si fa sentire molto forte". In questi "trent'anni e qualcosa" quale è stato il momento peggiore? E quello migliore? "I peggiori sono stati due: il cambio di formazione 5 o 6  anni fa, perché non c’era più una perfetta armonia e c’era stanchezza artistica, e poi quello della pandemia. Quelli migliori le due riprese: quando è arrivato Endriu e siamo tornati ad avere nuova energia e quando durante la pandemia abbiamo creato "Funny goes acustic" con Roberto Bovolenta degli Amici di Roland. Paradossalmente ha tenuto vivace la band in un momento in cui tutto era fermo". In questi decenni avete collaborato con tante band. Avete qualche altro desiderio? "Ci mancano i Green Day (ride, ndr). Nella nostra storia un piccolo rimpianto c'è: poco prima dell’uscita del nostro album "Pelle" l’etichetta discografica internazionale "Epitaph" ci aveva proposto un contratto, ma noi eravamo in parola con Lino Dentico di Bergamo, al quale dobbiamo davvero molto, e abbiamo detto di no. Chissà come sarebbe andata se avessimo accettato". La canzone dei Punkreas a cui Noyse è più affezionato? "Ce ne sono tante, ma sicuramente sono molto legato a "Disgusto totale". Sono arrivato ai Punkreas un anno dopo la loro formazione e quella è stata la prima canzone della band che ho suonato". Quella che invece i Punkreas avrebbero voluto scrivere? "Anche qui molte, una su tutte è "Time Bomb" dei Rancid". Sentite la responsabilità di essere una band simbolo? "Sempre sentita, anche nel 1989. Abbiamo comunque sempre detto le cose che volevamo dire e continuiamo a farlo. Anche se oggi in modo diverso".  Stasera tornate al Rugby Sound... "Sentiamo di essere a casa, per noi è l’evento dell’anno. È quello che ci piace di più e ci affatica di più al tempo stesso, perché praticamente trascorriamo tutto il pomeriggio prima del concerto a salutare e incontrare amici e parenti. Però è proprio questo il bello. D'altro canto, il Rugby Sound lo abbiamo fatto crescere noi. C'eravamo sin da quando era a Parabiago e ci siamo anche oggi. Anche se è la prima volta al Rugby Sound di Legnano per noi. Andrò per la prima volta in bicicletta a un mio concerto (ride, ndr). Sarà faticoso, ma sarà davvero bellissimo".