Raffaella Carrà: dal "Tuca Tuca" fino "A far l'amore comincia tu". Le canzoni più amate

Una carriera costellata di brani iconici, in un intreccio tra musica e tv, riscontrando grandi consensi anche all'estero, soprattutto in Spagna e in America Latina, con oltre 60 milioni di dischi venduti

Raffaella Carrà

Raffaella Carrà

Roma - Si è spenta a 78 anni Raffaella Carrà. Prima showgirl del piccolo schermo in bianco e nero, Raffaella Carrà si era guadagnata il titolo di "regina della televisione italiana" fin dai primi anni '70 sull'onda del grande successo di "Canzonissima". Ma era anche un'icona della musica leggera, riscontrando grandi consensi anche all'estero, soprattutto in Spagna e in America Latina, con oltre 60 milioni di dischi venduti.  Nel 2020 il quotidiano britannico "The Guardian" ha incoronato Raffaella Carrà come sex symbol europeo, definendola "l'icona culturale che ha insegnato all'Europa le gioie del sesso". Merito anche del "Tuca tuca", il balletto che ruppe un tabù nella Rai del 1971.  Innumerevoli i suoi brani entrati nel cuore degli italiani e non solo. In un costante intreccio tra musica e tv.

A partire da "Ma che musica maestro", sigla di Canzonissima (il popolare programma del sabato sera della Rai in bianco e nero) del 1970. Un'altra sigla di "Canzonissima" è stata anche "Chissà se va", brano conosciutissimo pubblicato nel 1971. "Tuca, Tuca, Tuca… L'ho inventato io/ Per poterti dire/ Mi piaci, mi piaci, mi piaci, mi piaci, mi pià…". Con il 'Tuca tuca" nel 1971, durante "Canzonissima" Raffaella Carrà sedusse l'Italia con una canzone ammiccante e trasgressiva per le regole della tv pubblica dell'epoca. Al punto che per continuare a cantare e ballare il "Tuca tuca" fu necessario far intervenire il grande attore Alberto Sordi, che con la sua ironia sdrammatizzò quelle movenze sexy che avevano suscitato tanto clamore.  La canzone "Tuca-tuca" fu scritta da Gianni Buoncompagni, il pigmalione di Raffaella, e da Franco Pisano. Il coreografo Don Lurio ideò un ballo a due che consisteva nel toccare prima ginocchia, poi fianchi, poi spalle, poi la fronte dell'altro. Raffaella lo eseguì per la prima volta con il ballerino Enzo Paolo Turchi.

E' stata poi la volta di "Rumore" (1974), considerata uno dei primi brani disco in italiano. Del 1976 altri due brani iconici "Forte forte forte" e "A far l'amore comincia tu". Quest'ultima canzone  è stata di recente rilanciata da un remix di successo con Bob Sinclair e portata alla ribalta nazionale in "La grande bellezza". Nel 1977 Carrà ha lanciato "Fiesta" (versione spagnola) mentre nel 1978 è stato il momento di "Tanti auguri", con un ritornello tormentone ("Come bello far l'amore da Trieste in giù"). Nel 1980 "Pedro" per poi passare all'intramontabile "Ballo ballo" (1982).