R Kelly, chi è la stella di R&B e hip-hop condannata per reati sessuali

Una carriera costellata di succcesi, al microfono e dietro una console, definitivamente sporcata dalle terribili accuse che lo hanno portato a subire la condanna a 30 anni

E' stato a lungo considerato l'erede artistico di produttori che hanno scritto la storia della R&B, come Quincy Jones e Babyface. R Kelly si è affermato come un Re Mida della musica che ha messo mano a centinaia di brani e ha lanciato la carriera di decine di star afroamericane. Senza dimenticarsi di mettere in fila una serie di hit a suo nome, a partire dal successo planetario "I believe I can fly". Nella seconda metà del primo decennio dei 2000 la sua vicenda artistica inizia a essere macchiata da una serie di accuse e problemi giudiziari, che hanno avuto un ultimo capitolo ieri, mercoledì 29 giugno, con la condanna a 30 anni nel processo che lo vedeva imputato con l'accusa di aver adescato donne e bambine.

La carriera

Nato come Robert Kelly nel gennaio 1969 a Chicago, città da sempre fra le capitali americane della musica soul e R&B, esordisce nel 1991 con l'album "Born into the 90ies", a nome R Kelly & The Public Announcement. Per il suo debutto su lunga distanza accorcia il nome di battesimo, conservando solo la iniziale, e si accompagna alla crew dei Pubblic Announcement. Un connubio che dura poco. Il successivo "12 Play", del 1993, esce solo a suo nome. In parallelo inizia la sua carriera di autore e produttore, che gli garantirà successi e apprezzamenti altrettanto importanti. 

R Kelly scrive e si mette dietro alla console per talenti emergenti e star già affermate. Intanto continua a realizzare musica in proprio. Il doppio "R." e "Tp2.Com" sono le tappe successive. Nel 2003 inciampa in problemi legati al fenomeno emergente della pirateria musicale online. Il suo "Loveland" viene ritirato dal mercato e i suoi brani sono inseriti nel successivo "Chocolate Factory". Dallo scontro con i "ladri di musica" alla raffica di accuse riguardanti reati a sfondo sessuale e breve. In mezzo alla bufera che lo travolge, segnata anche da un matrimonio illegale con la cantante minorenne Aaliyah, prova a tenere dritta la barra artistica, concedendosi anche qualche incursione nello sport. Nel 1997, infatti, firma un contratto con gli Atlantic City Seagulls, squadra di basket che milita nella lega professionistica Usbl. La sua carriera sembra rifiorire nel 2008, dopo una prima assoluzione per la pesante accusa di pornografia minorile. I dischi "Untitled" (2009), "Love letter" (2010, contiene un omaggio a Michael Jackson, una cover di "You are not alone", pezzo scritto dallo stesso Kelly) e "Write me back" (2013, in scaletta c'è la gemma "Share my love") sono considerati fra i suoi lavori migliori. Le nuove vicende giudiziarie e gli arresti, con terribili accuse ancora di pornografia minorile ma anche di sesso con minorenni e riduzione in schiavitù, sono preludio di un'uscita dalle scene definitivamente sporcata dalla condanna ricevuta ieri.

Le star con cui ha lavorato

Numerosi interpreti e gruppi del panorama soul e R&B hanno goduto del tocco magico di R Kelly, bravo a lavorare con artisti in rampa di lancio e "monumenti" della black music. Fra i giovani ai quali ha fatto da pigmalione ci sono Aaliyah, Trin-I-Tee 5-7, Blaque, Secret Weapon, Changing Faces, Hi Five e Sparkle. A lui si sono affidati anche stelle come Luther Vandross, Johnny Gill, Michael Jackson, Toni Braxton, Janet Jackson, Celine Dion, Isley Brothers, Whitney Houston, la Family Winans e Kelly Price. Numerosi i suoi duetti e i suoi featuring in dischi di altri big di R&B e hip-hop come Puff Daddy, Notorious BIG, Quincy Jones, Mary J.Blige, Kirk Franklin, MC Lyte, K-Ci & JoJo, Whodini, Kirk Franklin.