Tutti gli Oscar vinti dall'Italia

Da Vittorio De Sica a Sorrentino passando per le star Loren e Magnani: una lunga storia d'amore

Sophia Loren e Roberto Benigni, italiani da Oscar

Sophia Loren e Roberto Benigni, italiani da Oscar

Tra Italia e premio Oscar è stata una lunga storia d'amore, negli ultimi anni un po' sfilacciata, ma che potrebbe riaccendersi grazie ai nominati di questa edizione 2021. Da un lato Laura Pausini e Niccolò Agliardi, autori con Diane Warren, di "Io sì (Seen)", la canzone del film "La vita davanti a sé". Dall'altro le nomination per il trucco e per i costumi del "Pinocchio" di Matteo Garrone.

I film italiani

Una sessantina i premi piovuti sul Belpaese nel corso della storia degli Oscar. Un  rapporto iniziato con il Neorealismo nel 1947, quando "Sicuscià" di Vittorio De Sica vinse un premio speciale, che sarebbe stato la base dei futuri Oscar ai film in lingua straniera (oggi film inetrnazionali). Con l'istituzione dell'Oscar alla pellicola straniera è stata per decenni una sequela di successi: De Sica vinse con "Ladri di biciclette", "Ieri oggi e domani", "Il giardino dei Finzi Contini". Federico Fellini, più volte nominato anche per la regia, vinse con "La strada", "Le notti di Cabiria", "Otto e 1/2" e "Amarcord". Poi da ricordare "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" di Petri, "Nuovo cinema Paradiso" di Tornatore, "Mediterraneo" di Salvatores, "La vita è bella " di Benigni e "La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Nel mezzo anche "Le mura di Malapaga" ('57) di René Clement, coproduzione italofrancese, un po' più italiana che francese.

 Il caso "L'ultimo imperatore"

 Se Fellini e De Sica hanno tenuto banco agli Academy Awards per anni, il colpo grosso fu quello di Bernardo Bertolucci che con il kolossal "L'ultimo imperatore" (coproduzione italo-britannica-francese) nel 1988 portò a casa 9 statuette complessive e quelle prestigiosissime della regia e della sceneggiatura. Anche "Il Postino" firmato da Michael Radford, ma testamento artistico di Massimo Troisi, arrivò nella cinquina del "miglior film" assoluto, senza vincere. Mentre Lina Wertmuller è stata la prima donna mai nominata tra i migliori registi con "Pasqualino Settebellezze". 

Gli attori

Con l'amore di Hollywood per il cinema italiano, inevitabile che anche gli attori brillassero. La prima nostra diva "laureata" fu Anna Magnani, nel 1955, ma con un film americano, "La rosa tatuata", dal dramma di Tennessee Williams costruito proprio su Nannarella. Nel 1962 a Sophia Loren riuscì un'impresa rimasta unica per decenni: prima attrice (o attore) a vincere con un film in lingua straniera. ovviamente era "La ciociara" e da lì in poi fu mito. Nel 1999 l'esplosione di Roberto Benigni, miglior attore per "La vita è bella", che vinse anche come film straniero e per la colonna sonora di Nicola Piovani. Tre le nomination di un altro simbolo del nostro cinema, Marcello Mastroianni, che però non si concretizzarono.

Gli artigiani

Nelle categorie "tecniche" ci sono veri e propri recordmen, come la costumista Milena Canonero (4 Oscar) o con 3 statuette a testa anche il maestro della fotografiaVittorio Storaro, il musicista Giorgio Moroder, il mago degli effetti speciali Carlo Rambaldi, gli scenografi Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Con loro una miriade di premiati che vanno da Danilo Donati a Pietro Scalia, da Gabriella Pescucci a Luciana Arrighi. Non si può dimenticare Ennio Morricone: il maestro delle colonne sonore dopo tante delusioni vinse finalmente per "The Hateful Eight" di Tarantino e solo dopo aver preso un Oscar alla carriera. Un onore quest'ultimo toccato anche a Sophia Loren, Federico Fellini, Michelangelo Antonioni e Lina Wertmuller.