Oscar 2021, favoriti e pronostici: da Nomadland a Laura Pausini

Nella notte tra il 25 e il 26 aprile gli Academy Awards tra inclusione e cinema chiusi

I volti degli 8 titoli candidati come miglior film

I volti degli 8 titoli candidati come miglior film

E' tempo di Oscar, anche in un anno nel quale i cinema, al di qua e al di là dell'oceano, sono stati perlopiù serrati e in cui è mancato il "titolo dell'anno", quello che è in grado di mettere d'accordo (o in disaccordo) più o meno tutti. Come in fin dei conti era successo invece l'anno scorso, quando il coreano "Parasite", già Palma d'Oro, aveva scombinato pronostici e storia aggiudicandosi la statuetta per il miglior film assoluto e facendo infuriare l'allora presidente Donald Trump: sorpresa sì, però "Parasite" era stato davvero il film di cui tutti parlavano.

Un anno complicato

Quest'anno in ballo ci sono tanti fattori X. Primo, lo strapotere delle piattaforme streaming (con Netflix in testa:35 candidature) che hanno sostituito di fatto e per forza di causa maggiore la visione in sala. Un percorso partito da lontano e che ha già avuto precedenti nobili (i premi per "Roma" di Cuaron, le nomination per "The Irishman" di Scorsese) ma deflagrato quest'anno. Sale chiuse appunto e quando sono state aperte con responsi incredibili: uno è stato il flop americano di "Tenet" di Christopher Nolan, approdato negli States in estate sfidando la pandemia e uscendone con le ossa rotta. E ora, dopo la campagna vaccinale e la riapertura dei cinema anche a New York e Los Angeles, il box office è dominato da "Godzilla contro Kong", che sembra uscito da una videoteca specializzata in B-Movies, di quelle che piacevano a Quentin Tarantino. Insomma, gran destabilizzazione. Infine, la politica: da anni ha preso piede la campagna contro gli Oscar "so white", che ha già dato frutti negli ultimi tempi (e anche "Parasite" è andato in quella direzione), e a questo punto si direbbe anche "so male", per esempio nei premi alla regia. Sarà un anno di svolta, c'è da scommetterci, nel nome dell'inclusione.Ma vediamo chi se la gioca.

Miglior film

"Nomadland"
"Nomadland"

Come miglior film "Nomadland", vincitore dell'ultimo Leone d'oro a Venezia, è super favorito. E le 10 nomination del "Mank" di David Fincher, sontuoso racconto dedicato allo sceneggiatore Herman J. Mankiewicz nella Hollywood Anni 40 di "Quarto Potere", non traggano in inganno. Molto apprezzato anche "Il Processo ai Chicago 7" di Aaron Sorkin, che mette insieme pootesta giovanile con il tema, sempre amato, della giustizia ingiusta, e tangenzialmen purete le Black Panther (vere protagoniste invece nell'altro contendente "Judas and the Black Messiah"). Tutto materiale che dopo la sentenza sul caso George Floyd avrà un suo peso nel corso della serata del 25 aprile (per noi la notte e l'alba del 26). Meno forte il britannico "The Father". Se bisogna dirne uno, che "Nomadland" sia.

La regia (è donna)

"Nomadland", semidocumentaristico racconto delle carovane nomadi che tuttora popolano un'America di dropout e sognatori, è diretto dalla regista sino-americana Choé Zhao. E' il nome da battere. Intanto è donna, in una categoria dove per la prima volta sono due le contendenti (c'è anche Emerald Fennel di "Una donna promettente") e che è la più maschislista di tutte. In 93 anni ha vinto una sola regista, Kathryn Bigelow con "The Hurt Locker" 11 anni fa, e dalla prima nomination nel 1977 (Lina Wertmüller per "Pasqualino Settebellezze") di nominate ce ne sono state solo altre 3 (Jane Campion, Sofia Coppola, Greta Gerwig). Movimento #MeToo a parte, pare proprio questione di giustizia sociale. Zhao è anche rappresentante di una minoranza etnica. Insomma, il vento soffia dalla sua parte (e anche tutti i premi "di preparazione"). Con buona pace di Fincher. 

Gli attori

Daniel Kaluuya in "Judas and the Black Messiah"
Daniel Kaluuya in "Judas and the Black Messiah"

Tra i protagonisti maschili la sfida sembra a due. Da una parte Anthony Hopkins, a inizio stagione dei premi grande favorito con "The Father", un viaggio sorprendente nella demenza senile. Poi però ha preso quota la voglia di premiare la prova postuma di Chadwick Boseman in "Ma' Rainey's Black Bottom", trasposizione di un'opera teatrale di August Wilson in cui la compianta star di "Black Panther" dà il meglio. Il commosso ricordo della vedova ai Globes sembrava aver chiuso i giochi. Ma cè chi giura che Boseman è talmente favorito che alla fine sir Anthony potrebbe farcela. Attenzione a Riz Ahmed di "Sound of Metal". Tra i non protagonisti se c'è da fare un nome secco è quello di Daniel Kaluuya, black panther anche lui, ma di quelle vere, in "Judas and the Black Messiah": non protaginista si fa per dire perché divide lo schermo con il collega Lakeith Stanfield (nominato), ma sono le regole contorte della gara. Vicinissimo però Il Sacha Baron Cohen de "Il processo ai Chicago 7", premiarlo sarebbe un modo anche per omaggiare il suo "Borat - Seguito di film cinema" che oltre oceano è piaciuto parecchio.

Le attrici

Viola Davis è Ma Rainey
Viola Davis è Ma Rainey

Partiamo dalle non protagoniste dove la gara grazie agli ultimi verdetti sembra dominata dall'attrice coreana Yuh-Jung Youn, anziana madre nella sorpresa bilingue "Minari", film che parla di una famiglia coreana trapiantata in America. Va detto però che Amanda Seyfried sarebbe la garanzia più sicura per "Mank" di portare a casa un premio pesante, Maria Bakalova ("Borat 2") è stata accolta come rivelazione dell'anno. Nella categoria delle protagoniste al contrario la gara è apertissima.Viola Davis è una favorita dei colleghi attori, ha vinto il Sag Award e ora parte in vantaggio con la sua Ma' Rainey's. Frances McDormand ("Nomadland") ha già vinto due volte  e tre forse sarebbero troppe. Andra Day ("United States vs Billie Holiday") ha spiazzato ai Globes ed è la sorpresa dell'anno (ma il film è piaciuto così così). Carey Mulligan ("Una donna promettente") è stata la più amata della critica. Vanessa Kirby da quando ha vinto a Venezia con "Pieces of a Woman" si sapeva che sarebbe entrata in cinquina. Quindi? Davis, senza convinzione. 

Gli altri premi

Dietro "Mank" ci sono sei film che hanno ottenuto altrettante nomination: "The Father", "Judas and the Black Messiah", "Minari", "Nomadland", "Sound of Metal" e "Il processo ai Chicago 7", poi "Una donna promettente" con 5. E' una di quelle annate dove quasi tuti pretendenti al miglior film portebbero portarsi a casa una premio. Noi saremo attenti soprattutto alle categorie dove corre un po' d'Italia. In primis la miglior canzone originale: grazie a "Io sì (Seen)", da "La vita davanti a sé",  Laura Pausini e Niccolò Agliardi sono candidati insieme a Diane Warren. Non sono poche le possibilità di farcela, ma occhio soprattutto a "Speak Low" di Leslie Odom jr (nominato anche tra gli attori non protagonisti), canzone di un film che partiva lancia in resta e poi è stato molto dimenticato nelle nomination, "Quella notte a Miami" dell'attrice-regista Regina King. Il "Pinocchio" di Matteo Garrone corre per trucco (Mark Coulier, Dalia Colli e Francesco Pegoretti.) e costumi (Massimo Cantini Parrini), se la dovrà vedere in primis con "Mank". Non parte certo favorito, ma sono slot aperti, più facile centrare il trucco che i costumi. Italia fuori invece dalla categoria Miglior film internazionale, dove il danese "Un altro giro" di Thomas Vinterberg (pure nominato per la regia) stacca tutti di una lunghezza. Novità di quest’anno è che le categorie premiate passano da 24 a 23, dato che i premi per il “miglior sonoro” e per il “miglior montaggio di effetti sonori” sono stati accorpati in un unico Oscar.

Tutte le nomination

Miglior film The Father Judas and the Black Messiah Mank Minari Nomadland Una donna promettente Sound of Metal Il processo ai Chicago 7

Miglior regia Thomas Vinterberg, Un altro giro David Fincher, Mank Lee Isac Chung, Minari Chloe Zhao, Nomadland Emerald Fennel, Una donna promettente

Miglior attrice protagonista Viola Davis, Ma Rainey’s Black Bottom Andra Day, The United States vs. Billie Holiday Vanessa Kirby, Pieces of a Woman Frances McDormand, Nomadland Carey Mulligan, Una donna promettente

Miglior attore protagonista Riz Ahmed, Sound of Metal Chadwick Boseman, Ma Rainey’s Black Bottom Anthony Hopkins, The Father Gary Oldman, Mank Steven Yeun, Minari

Migliore attrice non protagonista Maria Bakalova, Borat – Seguito di film cinema Glenn Close, Elegia americana Olivia Colman, The Father Amanda Seyfried, Mank Yuh-Jung Youn, Minari

Miglior attore non protagonista Sacha Baron Cohen, Il processo ai Chicago 7 Daniel Kaluuya, Judas and the Black Messiah Leslie Odom, Jr., Quella notte a Miami… Paul Raci, Sound of Metal Lakeith Stanfield, Judas and the Black Messiah

Miglior film internazionale Un altro giro, Danimarca Better Days, Hong Kong Collective, Romania The Man Who Sold His Skin, Tunisia Quo Vadis, Aida?, Bosnia ed Erzegovina

Miglior fotografia Judas and the Black Messiah Mank Notizie dal mondo Nomadland Il processo ai Chicago 7

Miglior sceneggiatura originale Judas and the Black Messiah Minari Una donna promettente Sound of Metal Il processo ai Chicago 7

Miglior sceneggiatura non originale Borat – Seguito di film cinema The Father Nomadland Quella notte a Miami… La tigre bianca

Miglior film di animazione Onward Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria Shaun, vita da pecora: Farmageddon Soul Wolfwalkers – Il popolo dei lupi

Miglior documentario Collective Crip Camp – Disabilità rivoluzionarie The Mole Agent My Octopus Teacher Time

Miglior cortometraggio documentario Colette A Concerto Is A Conversation Do Not Split Hunger Ward A Love Song for Latasha

Miglior cortometraggio animato Burrow Genius Loci Se succede qualcosa, vi voglio bene Opera Yes-People

Miglior cortometraggio Feeling Through The Letter Room The Present Two Distant Strangers White Eye

Migliore colonna sonora Da 5 Bloods – Come fratelli Mank Minari Notizie dal mondo Soul

Migliore canzone originale “Fight for You” – Judas and the Black Messiah “Hear My Voice – Il processo ai Chicago 7 “Husavik” – Eurovision Song Contest “Io sì (Seen)” – La vita davanti a sé “Speak Now” – Quella notte a Miami Migliori effetti speciali Love and Monsters The Midnight Sky Mulan L’unico e insuperabile Ivan Tenet

Migliori trucco e acconciature Emma Elegia americana Ma Rainey’s Black Bottom Mank Pinocchio

Migliore scenografia The Father Ma Rainey’s Black Bottom Mank Notizie dal mondo Tenet

Migliori costumi Emma Ma Rainey’s Black Bottom Mank Mulan Pinocchio

Miglior montaggio The Father Nomadland Una donna promettente Sound of Metal Il processo ai Chicago 7

Miglior sonoro Greyhound – Il nemico invisibile Mank Notizie dal mondo Soul Sound of Metal