The Night Skinny, il tempio del beat è a Milano: benvenuti all'Eden Garden

Un quartier generale che è punto di riferimento per l’intera scena rap e un disco concepito rovistando fra gli scaffali di mezzo mondo alla ricerca del vinile perfetto. Ecco due indizi che introducono al pianeta "TNS" di Francesca Nera

The Night Skinny (Photo Antonio Ragni)

The Night Skinny (Photo Antonio Ragni)

Milano, 11 marzo 2015  - Un quartier generale che è punto di riferimento per l’intera scena rap italiana (l'Eden Garden Studio di Milano) e un disco concepito rovistando fra gli scaffali di mezzo mondo alla ricerca del vinile perfetto (Zero Kills). Sono solo due degli indizi che introducono al pianeta "The Night Skinny". Producer molisano di stanza a Milano, Luca Pace è più che altro una furia genuina d’idee. I suoni che escono dal suo studio sono così efficaci d’aver sedotto artisti come Salmo, Ensi, Marracash, Achille Lauro, Luchè, Clementino, Ghemon e moltissimi altri. Che si trovi a Londra o a Tel Aviv il lavoro preferito di TNS è quello di dissezionare e riassemblare elementi lasciandosi ispirare da ciò che lo circonda. Ed è questa la genesi del suo ultimo album, un kolossal concepito con un’attenzione quasi maniacale per i dettagli. La stessa attenzione che fa di Zero Kills una colonna sonora che sembra poter prescindere dai concetti di tempo e spazio.

Cominciamo a parlare di Eden Garden Studio. A Milano (e non solo) è un po' il tempio della musica rap... Com’è nata l'idea di creare una struttura simile? “Arrivai a Milano nel 2001 per studiare come tecnico del suono. Qui conobbi Deleterio e iniziai a lavorare come assistente in alcuni studi della città. Ho sempre sognato di crearmi uno spazio tutto mio e nel 2006 cominciai ad acquistare le prime apparecchiature. La struttura in cui lavoro oggi è la vecchia 'Fortezza delle Scienze' di Bassi Maestro, subentrai a lui in questi locali. E questo la dice già lunga sul tipo di lavoro che esce da qui…”.

The Night Skinny (Photo Alberto Pepe)

Cos'ha il tuo studio che gli altri non hanno? “Pur essendo piccolo è molto curato. Il trattamento delle stanze è fondamentale e le mie apparecchiature analogiche sono una sorta di pietra miliare di questa professione. Ma il fiore all'occhiello dello studio è sicuramente il parco microfoni. Ricercato e richiestissimo”.

Lo studio è frequentato dai migliori artisti della scena rap. Qui hai prodotto album come "Midnite" di Salmo, "Iena" di Clementino e “Rock Steady” di Ensi. Quale di questi è il tuo miglior biglietto da visita? “Senza dubbio 'Midnite'. Questo disco ha avuto una gestazione unica: Salmo ha scritto e registrato l'intero album in 14 giorni. Registrava tutto di notte nel suo studio casalingo e poi inviava il materiale direttamente in studio per essere missato. Si è trattato di un progetto intenso ma nato in maniera del tutto spontanea; insieme a un artista che stimo molto sia sotto il profilo umano che lavorativo. Diciamo poi che stilisticamente Salmo è il rapper a me più affine. Oltretutto 'Midnite' è stato il primo disco d'oro al quale ho lavorato. Poi, senza dubbio, il fiore all'occhiello del mio studio è ‘Zero Kills’ (l’ultimo album di The Night Skinny, ndr.)”.

A proposito di "Zero Kills"… è fra i dischi più apprezzati del periodo (sia in termini di critica che di ascolti). Quanto lavoro c'è dietro quest’album? “Ho lavorato a ‘Zero Kills’ per quasi due anni e mezzo. E in un periodo così lungo cambiano moltissime cose così mi sono ritrovato persino a dover mettere da parte sei-sette tracce che probabilmente non vedranno mai la luce. Diciamo che ho preferito fare una scelta qualitativa piuttosto che quantitativa. Si tratta di un disco diverso dagli altri, cui ho lavorato sia a Milano che nel corso dei miei viaggi, ‘cibandomi’ di tutto quello che mi circonda. Un lavoro che, senza troppa promozione, è riuscito ad ottenere ottimi risultati: la riprova di come realizzando un disco ben curato è possibile stuzzicare la curiosità delle persone, anche in un periodo in cui le offerte sono moltissime”.

Zero Kills, l'ultimo album di TNS

Non dev'essere stato semplice assemblare in maniera organica un progetto tanto ambizioso... Come è stato lavorare con decine di artisti tanto diversi fra loro? “Ammetto che riuscire ad interfacciarsi con tutti gli artisti in certe occasioni è stato un autentico ‘bagno di sangue’… a cominciare dalla puntualità. Fortunatamente negli anni mi sono conquistato il rispetto e la fiducia di molti di loro e anche grazie a questo sono riuscito ad imprimere al disco una direzione artistica ben definita. Poi riconosco che non tutti gli mc ospiti sono amici autentici e alcuni hanno messo a dura prova la mia pazienza. Con Marracash, ad esempio, siamo andati un po’ lunghi con i tempi. In quel periodo lui stava buttando le basi per ‘Status’ (l’ultimo album di Marracash, ndr.) e come artista è un gran perfezionista. In alcuni frangenti l’ho odiato (ride) ma le sue strofe sono davvero impeccabili e il suo stile è fra i più ricercati. Direi proprio che ne è valsa la pena. E di questo lo ringrazio”.

Attualmente le tue sono fra le strumentali più originali e ricercate in circolazione tanto che le sonorità dell'"Intro" ma anche l'attacco (alla Kill Bill) di "Hostis Drama" o quello di "C'è nessuno?" sarebbero la perfetta colonna sonora di un film. Mai pensato al cinema? “Ci sto pensando. Ma non è un ambiente facile anche se mi piacerebbe moltissimo. Intanto posso anticiparti che a maggio verrà stampato 'City of God', una raccolta di tutte le mie strumentali, sia in cd che nella versione in vinile. In più alcune delle mie basi sono state scelte da Nike per uno spot sui 25 anni di air max che uscirà a breve. Ciò dimostra come l’originalità premia sempre”.

E in effetti i tuoi beat non hanno nulla di banale o già sentito… “Possiedo una collezione di circa seicento vinili di 'World Music'. I miei sample sono sempre fuori contesto, li estrapolo perlopiù da musica afroamericana, giapponese, ci sono xilofoni e gli strumenti più disparati tra percussioni di ogni genere. La mia ricerca dei suoni attinge principalmente da ciò che raccolgo nei miei viaggi. Per il resto sono molto impulsivo. Il mio è un modus operandi folle”.

Zero Kills, l'ultimo album di TNS

Si direbbe che per te la cura dell'artwork non sia un fattore secondario. Oltre alla versione in vinile dell’album hai confezionato delle cassette in edizione limitatissima che sono autentiche opere d'arte... “Avrei sempre voluto stampare qualcosa in cassetta ma oggi si tratta di un supporto molto costoso eppure a Los Angeles e negli Stati Uniti sta tornando molto di moda. La realizzazione delle cassette è stata opera di una signora di 65 anni che si è occupata di srotolare i nastri uno a uno per poi assemblarli di nuovo con le tracce incise. Il progetto è nato in accordo con Iuter e devo dire che ha riscosso un grande successo. L’artwork è un aspetto imprescindibile per questo mi sono affidato a veri professionisti del mestiere. La grafica del vinile è opera di Luca Barcellona aka Lord Bean (lo stesso che ha curato ‘Status’ di Marracash) l’illustrazione porta la firma di Marco Klefisch, e le foto sono opera di Antonio Ragni. Ad impreziosire la cover del cd ci ha pensato invece Giorgio Di Salvo”.

Su cosa sei impegnato ora? “Ho messo un po’ da parte la direzione artistica e mi sto concentrando più sulla produzione. Di recente ho curato alcune produzioni dell’ultimo album di Nina Zilli e di Mecna. In più sto ricevendo diverse richieste di collaborazione nel settore della moda e delle sfilate”.

Un’ultima domanda. In "Hostis Drama" Salmo dice che "...un nemico del cuore nel momento peggiore è sempre presente..." E’ così anche per te? Quale è il nemico del cuore di The Night Skinny? “Salmo ha perfettamente ragione. Il mio primo ‘nemico del cuore’ si chiama Equitalia (ride). Sono particolarmente affezionato al campione di ‘Hostis Drama’, la sua è una genesi pazzesca: ho estrapolato il campione da un disco anni Settanta di un direttore d'orchestra indiano che acquistai in un mercatino di Londra per due pounds ma quando tornai in Italia scoprii tramite discogs che quel vinile valeva la bellezza di novecento pounds. Pazzesco!”.

francesca.nera@ilgiorno.net