Milano, 23 febbraio 2011 - Un violino ritrovato. Riconquistato dopo una improvvisa devastante malattia. Il Concerto per violino e pianoforte di Alessio Bidoli e Stefania Mormone stasera alla Sala Verdi del Conservatorio, alle 21, è un piccolo miracolo perchè Alessio, giovane solista di talento è stato colpito da una malattia terribile e rara, la sindrome di Guillain-Barré, causata da infezione batterica o virale, che porta alla paralisi per infiammazione dei nervi periferici. Solo 150 casi per milione di abitanti.


Così ti può capitare che vai a comprare un paio di scarpe in corso Buenos Aires e quando stai per salire in macchina senti che gli arti non ti rispondono più. «E hai paura di rimanere paralizzato per sempre — racconta Alessio — perché si può guarire, come nel mio caso, guarire a metà. O per nulla. È terribile e capricciosa, come i tumori che cura mio padre. L’ultima cosa a cui pensavo era il violino. Prima devi riuscire a restare in piedi e camminare, usare le mani nei gesti quotidiani. Ho impiegato quattro mesi per ricucire ad aprire una bottiglia d’acqua. Poi penso anche che se non avessi alzato la sfida al cielo, pensando di poter ancora suonare come solista in concerto, forse non sarei guarito. È comunque un miracolo, perché suonare il violino è un movimento fine, particolare, di agilità e destrezza».
«Come ho fatto? Ho studiato tanto. Gli esercizi di riabilitazione sullo strumento, perché si ritorna indietro: è come avere tutti i nervi recisi. Allora fai le immunoglobine, il lavaggio del sangue e inizia la lunga lotta. Ma ho vinto io. Ogni giorno un piccolo traguardo, finché all’improvviso ti ritorna tutto e devi lavorare “solo” sulla resistenza».

Il risultato di questa passione, cresciuta all’ombra del nonno Dante Regazzoni, uno dei grandi liutai italiani del Novecento, è nel programma di stasera. In duo con una concertista di fama, “La Stefania” Mormone, «che ha sempre creduto in me e molto mi ha aiutato». Eseguiranno una sonata di Grieg, la Polonaise brillante di Wienawski, la Sonata no.8 in sol maggiore di Beethoven e la Tzigane di Ravel (Rhapsodie de concert). Un meraviglioso percorso ad ostacoli per un violinista di 24 anni, restituito alla musica e all’arte. Alla vita.