Pharoah Sanders, morto il sassofonista pioniere della rivoluzione free jazz

Una carriera lunghissima: dalla collaborazione con John Coltrane negli anni '60 ai dischi realizzati nel nuovo secolo, sempre nel segno della sperimentazione e della libertà stilistica

Pharoah Sanders (archivio)

Pharoah Sanders (archivio)

Il mondo del jazz perde uno dei suoi pilastri. Un musicista capace di attraversare le epoche della "musica classica degli afroamericani", dagli esordi a metà anni '60 ai dischi usciti nel nuovo secolo, ultimo dei quali il capolavoro realizzato nel 2021 con il dj inglese Floating Points e la London Symphony Orchestra. Il leggendario sassofonista americano Pharaoh Sanders è morto all'età di 81 anni. La ha annunciato la sua casa disocgrafica, Luaka Bop, su Twitter.

"Pharoah Sanders è morto in pace circondato dalla sua famiglia amorevole e dai suoi amici a Los Angeles questa mattina. Sempre e per sempre l'essere umano più bello, riposi in pace". Negli anni '60 fu fra i portabandiera della rivoluzione free, insieme all'altro sassofonista John Coltrane, con il quale incise il monumentale Ascension e ad Ornette Coleman, che lo elogiò definendolo "il miglior sassofonista al mondo". E' di qualche settimana fa la sua ultima esibizione europea, quando ha conquistato il pubblico del festival We out here, organizzato nella campagna a pochi chilometri da Londra dal dj Gilles Peterson, fondatore delle etichette Acid Jazz e Talkin' Loud.