Loredana Errore: "Io, l’incidente e la vita: la (mia) cura più bella"

Dalla trasmissione tv Amici al successo. "Poi lo schianto ha pareggiato il tanto che mi era stato dato. E ora sono ripartita"

Loredana Errore

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Milano - Dentro ogni vita c’è una fiaba. Ma Loredana Errore la sua ha rischiato di vedersela scivolare tra le dita il giorno di settembre in cui un incidente stradale a San Leone, lido balneare di quella Agrigento in cui è cresciuta, minacciò di lasciarla paralizzata. Era il 2013 e dalle lamiere uscì un’altra ragazza che ha da poco festeggiato dieci anni di carriera tra le suggestioni virate consapevolezza di un album proteso sul domani come “C’è vita”. 

Loredana, quando nel 2009 arrivò seconda ad “Amici” dietro Emma, s’immaginava che sarebbe andata così? "Il tempo è letteralmente volato. Dopo ‘Amici’ mi sono trasferita a Milano, ho fatto tante belle esperienze sempre continuando a domandarmi, però, quale futuro il destino avesse in serbo per me. Dopo tre anni, è arrivato l’incidente e sono tornata a vivere in Sicilia per smaltirne i postumi in famiglia. Quel trauma ha un po’ pareggiato il tanto che m’era stato dato, ma non mi sono persa d’animo; mi sono rimessa in piedi e… ho ricevuto dalla vita ancora di più". 

Com’è nato il repertorio di questo disco (in cui figura pure una cover de “La cura” di Battiato)? "Le canzoni spesso somigliano a farfalle che si posano sul palmo della mano chiedendoti di non farle volare via e in questa occasione è andata proprio così, grazie a pezzi di autori diversi che, una volta interpretati, hanno acquistato una loro anima. Da qui l’idea di concepire un album non tanto sull’amore, ma sulla vita, su quel magico raggio di sole che m’è entrato in casa nel pieno di una pandemia per darmi la forza e la voglia di raccontarmi con gioia". 

A Sanremo c’è stata dieci anni fa, ospite di Anna Tatangelo. Tentata dall’Ariston? "Sì, lo considero un palco prestigiosissimo, ambitissimo, che spero di poter affrontare prima o poi anche nei panni di concorrente. Ci ho provato pure in quest’anno con ‘È la vita che conta’, ma non è andata. Sono molto convinta, però, di quel che canto e penso sia solo questione di tempo".

Lei è nata a Bucarest da genitori rumeni. Mai sentito il desiderio di riscoprire le sue radici? "È sempre stato un mio desiderio, ma forse devo ancora aspettare un po’. Pur non conoscendole, infatti, quelle origini mi appartengono e le rispetto. Qui in Italia, però, ho avuto la gran fortuna di crescere in una famiglia adottiva che, senza nascondermi nulla, m’ha sempre riempita d’amore sostenendomi nei momenti di fragilità come in quelli di gioia". 

Prima dell’estate arriverà un nuovo singolo. Dove la porterà? "Ho la netta sensazione di viaggiare nella giusta direzione, quindi continuerò su questa strada".