Il mentalista Francesco Tesei pronto a stupire Milano

Con questo nuovo spettacolo, figlio del momento che stiamo vivendo, il mentalista più famoso d'Italia spera di accorciare le distanze tra le persone, tornando a giocare con interazioni fondate sulle parole ma anche su gesti, azioni, respiri e sorrisi.

Francesco Tesei

Francesco Tesei

"Telepathy" è il quarto spettacolo di Francesco Tesei, il più noto mentalista italiano. Lunedì 28 novembre alle 21.00 al Teatro Nazionale, l'ultima possibilità per vederlo a Milano. Cosa dobbiamo aspettarci di diverso rispetto ai suoi precedenti show? "Chi mi conosce è abituato a pensarmi come un precisino, uno i cui spettacoli sono formati da tante tessere che alla fine si incastrano alla perfezione secondo un piano diabolico. Qui invece metto a nudo la mia personalità, mi presento in una veste al confine con la follia, non per nulla nel cartellone faccio riferimento ad Amleto. Cerco di contagiare con questa mia follia il pubblico, che uscendo penserà: ' È impazzito Tesei o siamo impazziti noi?" Coinvolgerà come sempre il pubblico? "Certo, vorrei trasmettere la mia cifra stilistica compulsiva per cui il pubblico si chiederà: ma quanto ci ha messo per imparare quelle cose?" In cosa si esibirà? "Risolvo il cubo di Rubik con una mano sola, a occhi chiusi, in quindici secondi." Per quanto tempo si è allenato per riuscirci? "Almeno un anno. E lo ripeto tutti i giorni, per questo parlo di comportamento compulsivo. Posso dire che oggi trovo l'esercizio quasi distensivo, lo faccio per rilassarmi mentre guardo la tv." Un'altra esibizione clamorosa? "Ho imparato settemila decimali del pi greco. Ci ho messo un paio d'anni." Immagino che chiederà agli spettatori presi a caso di dire un numero, e reciterò quel decimale... "Non solo. Su Amazon ho comprato un libro pieno di numeri, qualcuno mi indicherà una pagina e io dirò che numeri ci sono... ma non vorrei svelare troppo. Durante la pandemia ho sofferto molto perché non potevo lavorare, non solo per l'aspetto economico che era il minore dei mali, ma perché io vivo di interazione con gli spettatori. Sono stato compresso così a lungo che dovevo trovare una valvola di sfogo, da qui nasce la follia compulsiva. Il titolo dello spettacolo si chiama Telepathy, che ha un doppio significato. Non solo telepatia in senso stretto, ma anche il significato etimologico, dal greco, tele, distanza, e pathos, sofferenza. Ecco, tutti noi non solo abbiamo sofferto, ma abbiamo sofferto gli uni distanti dagli altri. Finalmente potrò vedere le facce degli spettatori senza mascherina. Il finale del gioco del pi greco insiste proprio su questo: ricordare è bello, ma lo è anche dimenticare. Perché esistono tanti corsi per imparare a ricordare, e nessuno per imparare a dimenticare?" Chi non la conosce potrebbe pensare, guardando il suo cartellone: chi è Tesei, un mago, un ipnotista, un illusionista, un imbroglione? "Io creo emozioni, anche con l'illusione. Un cantante crea emozioni magari evocando un amore finito. Ma se Laura c'è o non c'è stata, se è tutta una storia inventata oppure no, chi se ne importa? Così io gioco con pubblico."