Finazzer Flory legge Dante: doppio appuntamento a Voghera e Brescia

Reduce dal successo della lettura integrale della Divina Commedia nel Duomo di Milano, il drammaturgo inizia il tour di 'Dante, per nostra fortuna'

Massimiliano Finazzer Flory legge Dante

Massimiliano Finazzer Flory legge Dante

Dopo aver concluso la lettura integrale della Divina Commedia nel Duomo di Milano, con il saluto di Papa Francesco e l’onorificenza ricevuta dalla Dante Alighieri, Massimiliano Finazzer Flory inizia il tour in Italia con “Dante, per nostra fortuna”.

Massimiliano Finazzer Flory, recentemente protagonista in Italia con “Dante in Duomo”, iniziativa per cui Papa Francesco ha espresso apprezzamento mentre la Società Dante Alighieri gli ha conferito la Medaglia d’oro e il diploma di benemerenza, sai appresta ora a portare le sue letture dantesche in alcume suggestive località italiane. Sabato 17 luglio alle ore 21.00 in un'ambientazione trecentesca tra le mura del Castello Visconteo di Voghera, la lettura teatrale di Massimiliano Finazzer Flory per un viaggio dantesco tra Inferno, Purgatorio e Paradiso sarà accompagnata dalla musica di J. S.Bach, Adagio dall’Oratorio di Pasqua e J.S. Bach, Adagio dalla Cantata  BWW 156 eseguita all’oboe da Luca Stocco dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e dalla danza di Maria Celeste Losa, ballerina solista del Teatro alla Scala, per evocare in una serata il viaggio e farlo nostro. Giovedì 29 luglio a Brescia per le iniziative di Fondazione Brescia Musei per le celebrazioni dantesche lo spettacolo “Dante, per nostra fortuna” al Teatro Romano (orari spettacoli: 20,30 / 21,30 / 22,30).  Accompagnato dalla danza contemporanea con quattro danzatori del Balletto Civile, Massimiliano Finazzer Flory come voce recitante interpreta i Canti più significativi del poema: dall’inferno ai paradisi tra le stelle cercate e ritrovate.

Per Finazzer Flory “è la nostalgia di Dio il vero tema della Commedia. Al suo opposto c’è l’inferno che sperimentiamo ogni giorno sulla Terra, quello del nichilismo”. Per fortuna nostra, come titola lo spettacolo, “noi italiani possiamo sempre coltivare il sogno e la speranza avendo un padre come Dante. Un padre vivo, come la sua lingua. Incontrarlo ti cambia la vita”.