Il volto di Venezia 78, l'edizione della ripartenza e del riscatto del Festival del cinema di Venezia che apre oggi alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con Roberto Benigni Leone d'oro alla carriera, è Serena Rossi.
Eclettica, solare, popolare in tv tra programmi d'intrattenimento e fiction sin dai tempi di “Un posto al sole” e al cinema, l'attrice è l'esempio di quella nuova generazione di interpreti che sanno fare tutto e bene, cantante, conduttrice, attrice come Anna Foglietta che l'ha preceduta o Paola Cortellesi, per fare due esempi. “Non importa quanto è grande lo schermo, importa la libertà d'artista che segue i progetti cui crede e si impegna al massimo sempre”, dichiara di sfuggita mentre prepara il suo discorso per la cerimonia di apertura del festival. Madrina della Mostra del cinema di Venezia (1-11 settembre), spetta a lei introdurre questa edizione. “Scrivo e riscrivo il testo da settimane, me lo ripeto mentre faccio la spesa o preparo la cena”, dice con quella simpatia che è uno dei suoi tratti caratteristici. I testi di solito sono aulici, l'importanza del cinema, il valore dell'opera, i grandi autori: “Sì ma non siamo in una bolla, comincia un'avventura bellissima tra decine di film di tutto il mondo, ma questo mondo è in fiamme e io sento di dover dire anche questo, magari uscirò fuori dai canoni ma sento di doverlo fare. La Mostra è un evento culturale, ma questo palcoscenico della Sala Grande del Palazzo del Cinema offre anche l'occasione per parlare della realtà che ci circonda e alla quale noi del cinema non siamo indifferenti solo perché viviamo in una bolla e tanti film ne saranno ulteriore testimonianza, affrontando temi come la violenza di genere, le guerre dimenticate, la dimensione esistenziale dei rifugiati e tanto altro”.
Trentasei anni proprio ieri, Serena Rossi non nasconde l’emozione per il suo ruolo: “Torno a Venezia dopo essere stata in concorso con "Ammore e malavita" dei Manetti Bros - dice -. Ricordo quell'emozione, ma certo la cerimonia di apertura sarà altro e ancora più potente. Ho rivisto tutti i video delle madrine che mi hanno preceduto, ma è chiaro che poi sarò me stessa come sempre e che è inutile fare paragoni, perché ogni Mostra è a sé. Ogni edizione respira, come è giusto, l'aria del tempo e questo è così in bilico tra ripresa e un contesto drammatico che sembra non darci tregua”. Quello che è sicuro è che Serena non abbia preso sottogamba il suo ruolo: “Sarò qui tutto il periodo della Mostra e cercherò di non perdere un film, ne farò scorpacciata”. E anche di red carpet, “perché anche il glamour di Venezia mi piace”, ammette già sicura del look scelto e che ha affidato a Giorgio Armani.
Ama lavorare in squadra, “ho una vocazione come coach motivazionale, mi piace spronare chi sta con me ed è parte di un progetto piccolo o grande che sia. Ed è per questo che del mio lavoro la cosa che preferisco è il set con le sue emozioni, tensioni, pause ma grande fratellanza perché tutti hanno l'obiettivo comune di fare al meglio”. Ed è proprio con questo spirito che Serena affronterà questo festival, con la volontà di non risparmiarsi e la voglia dare sempre il massimo.