Whitesnake ma senza Europe. La maledizione della pandemia di Covid

Concerto a metà (biglietto parzialmente rimborsabile) questa sera all’Al catraz. Tempest: "Conclusione deludente"

David Coverdale sul palco dell’Alactraz con i Whitesnake

David Coverdale sul palco dell’Alactraz con i Whitesnake

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L’overdose di eventi che caratterizza questo affollatissimo martedì milanese - da Alicia Keys al Forum ai BadBadNotGood al Magnolia passando per il ritorno di Edoardo Bennato agli Arcimboldi e, naturalmente, il benefit in piazza Duomo di Fedez & J-Ax - non distoglie gli amanti del rock dal (tanto sospirato) ritorno all’Alcatraz dei Whitesnake questa sera.

"Sessantanove anni mi sembravano un’età perfetta per andare in pensione e, invece, a settanta sono ancora sulla strada... maledetta pandemia!", sbotta David Coverdale dall’alto della sua esperienza ultraquarantennale in bilico tra Deep Purple, Jimmy Page e il culto del "serpente bianco".

Maledetta pandemia anche per la cancellazione all’ultimo momento del set degli Europe, che avrebbero dovuto aprire questa (disgraziata) data conclusiva del tour continentale.

"E’ una conclusione decisamente deludente per un tour che è stato davvero straordinario", dice il frontman del gruppo scandinavo Joey Tempest, lasciato a casa assieme al resto della band dalla positività al Covid del tastierista Mic Michaeli.

"Ci siamo divertiti tantissimo insieme a Whitesnake nell’incontrare tutti voi amanti del rock, ci auguriamo di riorganizzare prima possibile un concerto a Milano".

Annunciato e riprogrammato più volte, il concertone avrebbe dovuto affiancare la band di "Is this love" a quella di "The final countdown" in un mix esplosivo di repertori ad alto potenziale che i fans italiani si sono visti sfuggire all’ultimo tuffo.

Biglietti rimborsabili, ma solo in parte, visto che i Whitesnake (alla loro ultima esibizione italiana) saranno regolarmente in scena. Classe 1951, Coverdale è entrato nella storia del rock a soli 21 anni rispondendo ad un annuncio sul Melody Maker dei Deep Purple in cerca di un nuovo cantante.

Dopo lo scioglimento della band di "Burn", David ha puntato sulla carriera solista formando nel 1978 i Whitesnake, con cui ha venduto oltre tredici milioni di dischi. Ora si regala l’ultimo giro di valzer.