The Morning Show 2: la recensione della serie con Jennifer Aniston e Reese Witherspoon

Una seconda stagione sempre più legata all’attualità, tra giochi di potere, politica, lockdown e cronaca

Il cast di The Morning Show

Il cast di The Morning Show

di ILEANA DUGATO - Sono passati otto mesi da quando Alex Levy (Jennifer Aniston) ha lasciato la conduzione del The Morning Show dopo aver esposto la sua cultura tossica e i dietro le quinte più delicati dell’emittente UBA. Ora, è Bradley (Reese Witherspoon) a condurre il programma d’informazione mattutina insieme a Eric: è riuscita a scalare velocemente le vette del successo ed è uno dei volti più amati del programma. Parte da qui la seconda stagione di The Morning Show, disponibile su Apple TV+, la serie creata da Jay Carson che già con la prima stagione ha riscosso un enorme successo.

The Morning Show non la tocca certo per il sottile e con questa nuova stagione scava a fondo in tutto ciò che siamo diventati grazie, o a causa, dei social e dei media. Quasi uno specchio di quello che accade oggi nella società filtrata dalle notizie in tv e online ma sempre visto dal dietro le quinte di quei media e quelle corporazioni di cui solitamente vediamo solo la facciata pubblica. Dal razzismo all’appropriazione culturale, fino alle discriminazioni di qualsiasi genere, non c’è un tema, tra i tanti che scatenano social e opinione pubblica, che non venga toccato.

Andiamo più a fondo nelle storylines di tanti personaggi, non solo le amate Alex e Bradley, il cui rapporto è decisamente incrinato dopo il ritorno della prima alla UBA. Mia Jordan è in una nuova importante posizione che l’ha fatta accedere ai cosiddetti “piani alti”, mentre Daniel e Yanko sono alle prese con una produzione che non sembra riconoscere il loro valore e talento. Scandali, sotterfugi e giochi di potere continuano ad essere al centro di questo geniale show che mostra sempre di più come il giornalismo e il mondo dei media che si occupa di politica e di cronaca sia una vera e propria arena, dove tutti sono contro tutti.

Non è abbastanza per attirare l’attenzione? Beh, è forse anche il caso di dire che la storia riprende le fila esattamente a dicembre 2019, e continua attraverso quei funesti mesi del 2020 che conosciamo tutti bene. La seconda stagione di The Morning Show ripercorre gli eventi che hanno influenzato profondamente il mondo intero, dalla corsa verso le elezioni negli Stati Uniti fino, ovviamente, al Covid attraverso le prime, incerte notizie dalla Cina. Nessuno poteva prevedere cosa sarebbe successo, e infatti la serie è stata interamente riscritta durante il primo lockdown, la storia completamente cambiata per mettersi al passo con quello che stavamo vivendo.

The Morning Show non ha perso la qualità che già nella prima stagione aveva stupito e appassionato. Avvincente, drammatico e allo stesso tempo divertente in un insieme tragicomico esattamente come la realtà in cui viviamo. Un mondo che era già in piena transizione ancora prima della pandemia, i social che hanno gradualmente cambiato molte dinamiche sociali e una crisi di identità personale e nazionale: come si traduce questo cambiamento in quei mezzi che dovrebbero raccontarcelo? The Morning Show prova a spiegarlo e a farcelo vedere, senza però azzardare una risposta definitiva. Quella, sta a noi trovarla.

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