Leonora Addio: video intervista a Paolo Taviani

I ricordi d’infanzia, il grottesco, il teatro: il regista racconta a Hot Corn il film premiato a Berlino 72

Paolo Taviani intervistato da Hot Corn

Paolo Taviani intervistato da Hot Corn

di MANUELA SANTACATTERINA - «Non volevo fare un’illustrazione di Pirandello. Non sono un professore. La storia del funerale, io e Vittorio, l’abbiamo pensata alla fine di Kaos. Ma la conoscono tutti, non ho inventato nulla. Però quando ho iniziato a girarlo sentivo di avere la possibilità di tornare ad un periodo della Storia che io ho vissuto da ragazzo e raccontare l’imbecillità degli esseri umani». Paolo Taviani, classe 1931, ha un entusiasmo e una lucidità registica da fare invidia a tanti colleghi molto più giovani. Lo abbiamo incontrato per parlare di Leonora Addio, unico titolo italiano in competizione a Berlino 72 dove ha vinto in Premio Fipresci, in cui racconta la rocambolesca avventura delle ceneri di Luigi Pirandello, il movimentato viaggio dell’urna da Roma ad Agrigento, fino alla tribolata sepoltura avvenuta dopo quindici anni dalla morte. E a chiudere il film, l’ultimo racconto di Pirandello scritto venti giorni prima di morire, Il chiodo, che avrebbe voluto realizzare insieme al fratello già negli anni Ottanta alla fine delle riprese di Kaos, film a episodi tratto da Novelle per un anno dello scrittore siciliano.

Recensioni, interviste, speciali: scoprite il cinema su Hot Corn!