Sesto San Giovanni, Carl Brave in concerto al Carroponte

Il rapper trasteverino sbarca a Sesto San Giovanni con tanta voglia di far ballare il suo popolo

Carlo Luigi Coraggio in arte Carl Brave

Carlo Luigi Coraggio in arte Carl Brave

"Ferragosto (mhm) ti devo beccare ad ogni costo…" giura Carl Brave in quella “Hula-Hoop” con cui rinsalda il sodalizio estivo con Noemi. Nell’attesa Carlo Luigi Coraggio, come si chiama all’anagrafe, arriva in concerto domani sera al Carroponte di Sesto San Giovanni con tanta voglia di far ballare il suo popolo. E che faccia sul serio lo dice la band di undici elementi, compresi i fiati, che si porta su un palco disegnato da Giancarlo Sforza e dominato da una piramide di led.  Intanto “La svolta”, il primo dei quattro singoli pubblicati quest’anno, compare nella colonna sonora dell’omonimo film di Riccardo Antonaroli. "Roma per me è casa, ma noto una reazione positiva ovunque», ammette il rapper trasteverino con la vocazione a trasformare i suoi bagni di folla in smisurati karaoke. "Tutti mi chiedono la scaletta in anticipo, all’inizio non volevo, poi ho capito che lo fanno per studiare le canzoni e cantarle a squarciagola durante lo show, così mi sono convinto a dare qualche indicazione".

Il segreto può tenerlo sugli ospiti. A Milano ne avrò. Alcuni con cui ho collaborato ultimamente e altri con cui sono amico da sempre».  Noemi verrà?  «Lo spero. Lei mi ha chiesto il feat la scorsa estate per ‘Makumba’ e quest’anno gliel’ho chiesto io in una canzone dove credo si trovi bene

Quest’anno ha condiviso pure “Cristo di Rio” con Max Gazzè. "Quel pezzo l’ho scritto per lui, ma al momento d’interpretarlo mi ha chiesto di cantarne una strofa. Poi il disco con la Magical Mystery Band ha preso una direzione lontana dai miei mondi e così abbiamo deciso di tenerlo fuori e pubblicarlo separatamente".

A suo avviso è un fatto fisiologico che ultimamente le canzoni dell’estate non rimangano nella memoria collettiva come accadeva un tempo? "Alla canzone estiva bisogna dare tempo e memoria. Quindi la valutazione bisogna farla fra vent’anni, quando magari ‘Hula-Hoop’ affiorerà tra i ricordi come accade oggi a ‘Festival’ di Paola e Chiara. Poi chiaramente la canzone estiva è la canzone estiva, non un pezzo di De André. Nasce con determinate caratteristiche, perché la stagione chiama certe atmosfere. Un pezzo da spiaggia e ombrellone in inverno non funziona". Continua a produrre molta musica?  Mi piace sperimentare. Per esplorare suoni nuovi, ad esempio, tempo fa ho preso una casa a Marrakech dove ho registrato alcune cose con dei musicisti locali e strumenti tradizionali.   A Milano i fans l’aspettano da due anni. "Effettivamente sarei dovuto tornare già nel 2020, prima di pubblicare l’album ‘Coraggio’. Ho voluto uno spettacolo a più ampio spettro possibile, per mostrare il Carl Brave dei tormentoni, ma anche quello più acustico e intimista del tour teatrale di tre anni fa.

Un pezzullo ad Amadeus l’ha mandato? "No, però, sul fronte Sanremo, mai dire mai. Amadeus ha saputo rinnovarne la formula e oggi il Festival è molto importante, cool. Ma devi andare col pezzo giusto. E io qualche bella canzone da parte ce l’ho.

 Andrebbe da solo o con un/una partner? Da solo, perché il Carl Brave dei featuring è già noto. Vorrei presentarmi con una cosa solo mia».  E, nel caso, chi le piacerebbe avere come ospite?  «Vista la mia passione e i miei trascorsi nel basket, Marco Bellinelli".