Bim Bum Bam compie 40 anni: perché è un programma irripetibile

La prima puntata della trasmissione cult di Italia Uno andò in onda il 4 ottobre 1981

Manuela Blanchard e Paolo Bonolis insieme a Uan

Manuela Blanchard e Paolo Bonolis insieme a Uan

"Uanini e uanine". Chi fra i nati negli anni Settanta e Ottanta pensando a questa locuzione non la legge con l'intonazione della voce prima di Giancarlo Muratori e poi dell'immenso Pietro Ubaldi. "Uanini e uanine" era il modo con cui Uan salutava il pubblico di bimbi e ragazzini che stavano ogni pomeriggio incollati alla tv dopo la scuola per vedere "Bim bum bam" su Italia Uno. Un programma cult e non solo perché ha lanciato personaggi del calibro di Paolo Bonolis - "Piolo" per il pupazzo Uan - e di Licia Colò. La prima puntata di "Bim bum bam" andò in onda il 4 ottobre 1981, ovvero esattamente quarant'anni fa. Quarant'anni nei quali la tv italiana si è rivoluzionata.

Paolo Bonolis

Se oggi Paolo Bonolis è considerato un cavallo di razza del panorama televisivo italiano lo si deve principalmente al programma di intrattenimento per bambini che lo fece esordire negli anni Ottanta. Si può dire che Paolo Bonolis abbia visto nascere "Bim Bum Bam", visto che il conduttore romano è l'unico ad essere stato presente nel programma sin dal 1981, quando la trasmissione faceva parte del palinsesto di Antenna Nord. Lì era cominciato con Bonolis, Sandro Fedele e Marina Morra. Non solo: la particolarità di questo format televisivo era che in diverse regioni andava in onda con la conduzione di figure del territorio. Ecco nel Lazio, ad esempio, la presenza di una giovanissima Marta Flavi.

Il passaggio a Fininvest e il successo

Nel 1983 "Bim Bum Bam" passa dal gruppo Rusconi a Fininvest e qui avviene il cambio epocale. Il volto di riferimento rimane sempre quello di Paolo Bonolis, ma al suo fianco arrivano Licia Colò e soprattutto il pupazzo Uan. Il programma diventa il più atteso dai bambini e dai ragazzini, che ogni pomeriggio a milioni rimangono incollati davanti alla tv. Nel 1986 "Bim Bum Bam" riceve anche il Telegatto, segno evidente del successo enorme che ha riscosso.

Chi è Uan

Un cane umanizzato e dispettoso: questo è in estrema sintesi il pupazzo Uan. Le gag fra Uan e Bonolis diventano con il passare degli anni gustose, sempre nel pieno rispetto della sensibilità di grandi e piccoli. Mai un commento fuori posto o una polemica: il pupazzo diventa nel giro di poco tempo il beniamino dei bambini. La sua voce è prestata prima da Giancarlo Muratori e poi dal monumentale Pietro Ubaldi. All'inizio degli anni Ottanta a Uan viene affiancato Ambrogio, un altro pupazzo che però non riesce a entrare nel cuore del pubblico.

La caciotta Fetecchia

"Bim Bum Bam" diventa un fenomenale contenitore di esperimenti televisivi, una sorta di lezione di metatelevisione. E la finta telepromozione de "La caciotta Fetecchia" ne è un esempio eccezionale. In sostanza si trattava di un momento in cui Bonolis e Manuela Blanchard, delicata e raffinata partner femminile del conduttore nel programma, promuovevano le virtù decisamente poco virtuose di quella caciotta. Che - e lo si capiva perfettamente anche dal nome - non esisteva. Tutto condito con un'ironia dissacrante, mai volgare, che ha fatto epoca. 

I volti femminili

Licia Colò, Manuela Blanchard, Deborah Magnaghi e Carlotta Pisoni Brambilla sono state le principali partner sul piccolo schermo accanto a Paolo Bonolis e agli altri componenti del gruppo che si sono succeduti negli anni. 

I volti maschili e Bat-Roberto

Quelli di Marco Bellavia, Carlo Sacchetti e Roberto Ceriotti sono i volti maschili più famosi che hanno caratterizzato la seconda parte del programma, quella dalla fine degli anni Ottanta in avanti. In particolare Roberto Ceriotti è ricordato con grande affetto da moltissimi "ex bimbi degli anni Ottanta" ancora oggi. Il motivo? La sua interpretazione di "Bat-Roberto", ovvero una sorta di supereroe che si ispirava a Batman ma era decisamente pasticcione.

Gli ultimi periodi

Dalla metà degli anni Novanta ai primi anni Duemila il programma visse una parabola discendente: il pubblico era cambiato, la società era cambiata e anche il modo di fare televisione era diventato completamente diverso. La sua chiusura è stata quindi inevitabile

Perché un programma così non tornerà più

Una trasmissione irripetibile. "Bim Bum Bam", come molti programmi nati negli anni Ottanta, non sarebbe proponibile oggi. O, meglio, non avrebbe lo stesso successo. I motivi sono svariati: l'utilizzo di toni bassi e mai volgari, nessuna polemica politica, nessun accenno a temi divisivi. Oltre al fatto che quel tipo di televisione, fatta con pochi soldi ma tante idee "familiari" che proiettavano i piccoli spettatori in un mondo fatto di valori soltanto positivi, risulterebbe oggi anacronistico. La tv non può astrarsi dalla realtà, anche e soprattutto per l'esistenza di moltissime fonti di informazione trasversali che raggiungono oggi anche i più piccoli. Per non parlare del fatto che all'epoca non esisteva di certo una visione radicale del "politicamente corretto" così netta come è quella odierna.