Son tornate le tartarughe nostrane Montevecchia è un’oasi perfetta

In azione l’università Bicocca, dalla reintroduzione della popolazione quasi estinta alla ricerca scientifica. Sono animali molto sociali e alcuni di loro nascono (e crescono) leader: ecco come lo dimostrano

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di Simona Ballatore

Da un secolo, su per giù, di tartarughe “lombarde“ non ce n’erano più: l’ultimo avvistamento non è ben documentato, sparute popolazioni sono sopravvissute solo lungo i corsi d’acqua della bassa pianura lombarda ma erano scomparse dalla maggior parte del territorio regionale. Poi partì un progetto con l’Unità per la Conservazione della Biodiversità dell’università di Milano Bicocca e vennero liberate nel Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone alcune tartarughe palustri europee. "Ne avevamo rilasciate 35 che sono ancora presenti, le stiamo ritrovando tutte", spiega Luciano Bani, docente di Zoologia che, col suo team del dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra, sta verificando il loro stato di salute. "L’idea è stata quella di riportare questa specie, che è molto apprezzata anche dalla gente, nel suo ambiente naturale – sottolinea l’esperto –. Abbiamo dovuto far fronte a un grosso problema dopo aver trovato il sito adeguato: buona parte delle tartarughe rilasciate nelle zone umide non sono di origine “nostrana“, ma americane. C’è chi porta le tartarughe che non vuole più appena vede uno stagno. Questo progetto invece è stato pensato nell’ottica di una sensibilizzazione alla biodiversità locale, con in più anche un aspetto educativo e didattico, salvaguardando e mostrando una specie che è in buona parte scomparsa".

Le tartarughe di Montevecchia, protagoniste di questo progetto di reintroduzione nella natura, sono state selezionate da un allevamento in provincia di Pavia che fa nascere tartarughe della sottospecie locale Emys orbicularis galloitalica.

Perché Montevecchia e il Parco del Curone sono un’oasi perfetta? "Il parco è molto attivo, conosciuto e frequentato – spiegano dall’università Bicocca –. Ed è vicino a Milano. Un luogo adatto sia a offrire un ambiente naturale alle tartarughe, nel quale possono stabilizzarsi senza stravolgimenti, sia per continuare l’osservazione e sviluppare progetti più ampi, con il coinvolgimento delle scuole, per esempio, sempre dedicati alla valorizzazione della biodiversità attraverso la didattica e la divulgazione". In campo - al fianco del Parco e dell’università - è scesa anche Fondazione Cariplo.

La tartarughe non sono state liberate in natura appena nate, ovviamente, altrimenti avrebbero rischiato di finire subito nelle grinfie di predatori. Sono state fatte crescere nei laboratori della Bicocca fino al raggiungimento della dimensione giusta. Nel frattempo i ricercatori ne hanno approfittato per studiare le tartarughe dal punto di vista comportamentale. "Abbiamo cercato di capire come sviluppassero il loro comportamento sociale da appena nati al loro rilascio, nella prima fase giovanile – continua Bani –. Subito dopo i due mesi di vita manifestavano già una relazione abbastanza marcata tra gli individui: alcuni di questi erano nettamente dominanti sugli altri. Non solo. Questo comportamento si manteneva costante: chi prevaleva sull’altro, continuava a farlo anche dopo, indipendentemente dalla taglia e dal peso". C’erano anche esemplari più piccoli ma con un “caratterino“! Non si facevano “bullizzare“ da quelli più grandi. "Non conta la dimensione ma la “tempra“ che ciascuno di loro ha mantenuto – sottolinea Bani –. Verosimilmente è una cosa nata e codificata dal punto di vista genetico. E il carattere è conservato nel tempo".

Anche le tartarughe sono in grado, quindi, di formare gerarchie sociali ed è così che competono per il cibo, per il partner, per il territorio. Come dimostrano la loro leadership? "Abbiamo riscontrato comportamenti abbastanza stereotipati – spiega l’esperto –, per esempio morsi alla testa, molto meno alla coda, o comportamenti di “monta“, che negli animali non ancora maturi sessualmente assume un significato diverso da quello riproduttivo. Atteggiamenti che vengono enfatizzati da chi ha un carattere dominante per rivendicare la prevalenza". A un paio di mesi di distanza, non c’erano stravolgimenti nella gerarchia. Sul tema sono ancora pochi gli elementi disponibili in letteratura, ma in Bicocca sono riusciti a unire le tessere fondamentali del puzzle oltre a fare riapprezzare ai giovani le tartarughe, che hanno trovato la loro casa: sono state coinvolte anche le scolaresche che hanno potuto assistere alla loro reimmissione in natura e che adesso possono ritrovarle nel parco. Facendo molta attenzione: sono timide, vanno avvicinate in punta di piedi.