Le prime 150 stagioni di Villa d’Este

Dalla camera di Robert de Niro alla visita di Obama con Clooney. La ripartenza di lusso del turismo sul lago

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Rita Hayworth con Orson Welles, Frank Sinatra con Ava Lavinia Gardner, ma anche il Duca e la Duchessa di Windsor si innamorarono di Villa d’Este. Che a luglio festeggia 150 stagioni di villeggiatura e che nel 2023 compirà 150 anni di hotel di lusso. La prima pietra nel 1568: a volerla fu Tolomeo Gallio, cardinale appassionato d’arte. Nel 1815 venne acquistata da Carolina di Brunswick, principessa di Galles e sposa del Re Giorgio IV d’Inghilterra. Centocinquant’anni fa divenne tappa del Gran Tour e da allora continua a essere elegante destinazione turistica. Il “vicino di villa“ George Clooney, tra i più innamorati della perla cinquecentesca, l’ha fatta scoprire pure a Barack Obama; Bruce Springsteen e Robert De Niro sono ormai habitué. "Siamo un Paese che a livello di alberghi 5 Stelle lusso ha oltre il 90% di movimentazione straniera – spiega Davide Bertilaccio, Ceo di Villa d’Este da febbraio –. Il blocco dei viaggi ha impattato, ma sono stati 24 mesi di riflessione importanti, che ci hanno insegnato a non vivere di rendita. A Villa d’Este i flussi di turisti dal Nord America, dall’Australia, dall’Inghilterra sono sempre arrivati automaticamente. Abbiamo dovuto e saputo reinventarci". E si è riscoperta così anche una clientela più locale e in arrivo da Paesi vicini, come la Svizzera, a “portata di auto“. "Quest’anno siamo invasi dal mondo, ed è bellissimo – sorride Bertilaccio –. L’Italia è ancora in testa alle classifiche di gradimento: tutti vogliono venirci e tornarci". Ed è uno dei segreti di Villa d’Este: "Il numero di clienti che torna anno dopo anno è incredibile – conferma il Ceo –. Nel suo non globalizzarsi, non automatizzarsi, Villa d’Este ha confermato la propria identità molto classica, come il servizio e l’approccio al cliente, di cui si conoscono esigenze e abitudini fino ad anticiparne qualsiasi richiesta". E se i pronostici stimavano una ripartenza vera del settore non prima del 2024-25, la 150esima stagione di Villa d’Este ha già regalato meravigliose sorprese. "Il Covid, psicologicamente parlando, ha spinto la voglia di viaggiare e di vivere il lusso – sottolinea Bertilaccio –. Ma al tempo stesso ha reso più difficile la ricerca del personale".

A pieno regime a Villa d’Este, nei mesi clou, lavorano tra le 350 e le 400 persone. Per la seconda volta (la prima era stato fatto per il millennium bug) l’Hotel resterà aperto anche per il periodo natalizio: la stagione si allunga da marzo ai primi di gennaio. "Le aspettative delle persone che viaggiano sono cambiate perché oggi ci si aspetta di vivere esperienze autentiche ed emozionali e bisogna essere pronti a soddisfarle", ricorda il Ceo del gruppo. Per la celebrazione della 150esima stagione sono previste tantissime iniziative: dopo il Concorso d’Eleganza, che si è svolto a inizio maggio, il 28 giugno è stata organizzata una serata esclusiva. Mentre tra lussuose barche, Indipendence Day e festa nazionale francese del 14 luglio, ci si prepara già al Natale e a un’annata interessante.

Simona Ballatore