Il senso della Liuc per un futuro "verde"

L’ateneo battezza il nuovo “green hub“ nel segno del pragmatismo lombardo: stretta connessione con le aziende locali

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Rivoluzione verde? A guidare le aziende del Varesotto - e non solo - verso la transizione ecologica e l’economia circolare c’è la squadra di professionisti quasi tutti under 40 della LIUC. È il Green Transition Hub nato all’interno dell’ateneo e aperto letteralmente al mondo per mettere al centro i temi green. Il progetto non è altro che una tappa di una lunga marcia dell’università verso la sostenibilità. La LIUC - Università Cattaneo ha infatti sviluppato un percorso trasversale sulla sostenibilità all’interno del corso di laurea in Ingegneria, ha attivato assegni di ricerca sull’economia circolare ed ha aderito alla “Rete delle università sostenibili“. Ora il nuovo spazio di ricerca, formazione e divulgazione ha già iniziato il suo lavoro, in attesa dell’inaugurazione della sede fisica agli inizi del prossimo anno. "La LIUC è nata sostenuta da imprenditori e imprese della zona. Questa particolarità ci rende pragmatici come le aziende – garantisce il vicedirettore dell’hub, Andrea Urbinati –. Chi decide di studiare da noi è perché si fida del nostro modo di lavorare, e i risultati ci stanno dando ragione".

Un pragmatismo presente anche nel centro appena nato: "Il green hub è un laboratorio di incontro e condivisione tra il mondo accademico e quello universitario – ragiona Urbinati –. Decarbonizzazione, riduzione di Co2, efficientamento nell’uso di materie prime e risorse. La transizione ecologica è il presente, le imprese lo sanno. Ma per loro non è facile cambiare in così poco tempo senza essere aiutati. Ecco perché nasciamo. Garantire uno sviluppo alle aziende e nel frattempo procedere e gestire il cambiamento che la Terra ci chiede". All’interno del laboratorio lavorano 15 professionisti a cui si aggiungono gli studenti delle triennali e magistrali in Economia e Ingegneria. Dall’ideazione di uno strumento per raccogliere, catalogare, classificare e rappresentare pratiche e soluzioni innovative che riguardano la logistica a 360 gradi alla misurazione della sostenibilità e della circolarità di un’azienda per identificare le aree sulle quali agire. "Siamo con le imprese in tutto. Le nostre progettualità riguardano ogni minimo dettaglio del tema green – sottolinea il vicedirettore –. La transizione, ora, non fa più paura". E le aziende, non solo della zona, si sono già fatte avanti. Tra queste Nestlé, CNR-ISMed, CRS Laghi, Tondo e Ikea. Grandi compagnie per un grande progetto che guarda dritto all’istruzione: "Tutti i ragazzi dell’università che hanno intenzione di sviluppare il proprio elaborato di tesi sulla sostenibilità o sull’economia circolare sanno che nel green hub troveranno persone pronte a supportarli – assicura Urbinati –. Nel breve periodo vogliamo tagliare il nastro di quella che sarà la nostra sede, nel medio consolidarci a livello territoriale creando una sempre più stretta interconnessione tra noi e le imprese e nel lungo diventare un punto di riferimento nazionale sul green, cercando contatti e partnership anche internazionali".

Federico Dedori