Restyling continuo: ogni corso va attualizzato E l’università europea muove già i primi passi

Franzini, rettore della Statale: "Percorsi comuni e spinta verso l’inglese". Prende forma Mind, ma non si dimenticano i gioielli fuori città

di Simona Ballatore

"Una laurea triennale nuova, in Intelligenza artificiale, condivisa con due alleati; una scelta controcorrente che mette al centro il latino, e un’opera di restauro “no stop“ di tutti i corsi, anche di quelli più storici": così il rettore Elio Franzini presenta la strategia dell’Università degli Studi di Milano, che si prepara al nuovo anno accademico.

Lauree nuove all’orizzonte?

"Abbiamo deciso di prenderci una pausa di riflessione nell’anno del Covid, ma questo non ci ha impedito di uscire con un corso innovativo e impegnativo, insieme alle università di Milano Bicocca e di Pavia. Intelligenza artificiale: sulla “carta“ è la nostra unica novità nell’ambito della didattica per il 202122. Ma stiamo già lavorando a nuove iniziative".

Cosa c’è in cantiere?

"Tre corsi nuovi, ne posso anticipare due: ci saranno una magistrale in Intelligenza artificiale, per completare il percorso, e una laurea professionalizzante nell’ambito dell’agricoltura. Puntiamo al 202223. Intanto però c’è tutta una lavorazione che non si vede, che non fa notizia, ma che è fondamentale: un’opera di restyling costante. Ogni anno modifichiamo e attualizziamo le lauree esistenti".

Per esempio?

"La laurea in beni culturali è profondamente aggiornata. Quest’anno abbiamo reso obbligatorio il latino e abbiamo cambiato tutte le materie del primo anno".

Ritorno al latino per modernizzare?

"Una sfida. E una bella rivoluzione che parte dal nuovo anno. Ci saranno anche i corsi di latino nel centro linguistico, che non sarà dedicato solo alle lingue moderne".

E con l’inglese come si mette?

"Non si torna indietro, anzi. In programma c’è un rafforzamento dell’offerta formativa in inglese. Sono convinto che soprattutto per le magistrali sia imprescindibile. L’internazionalizzazione in ingresso passa necessariamente attraverso l’inglese".

E dalle alleanze...

"Abbiamo dato vita a una delle prime, l’alleanza 4EU+, insieme alla Sorbonne di Parigi, alla Charles University di Praga e alle università di Copenhagen, Heidelberg e Varsavia. Poche settimane fa abbiamo costituito una identità legale, cominciamo a essere una cosa sola, pur mantenendo ciascuno la propria autonomia".

I primi passi?

"Abbiamo già avviato percorsi di scambio di studenti, docenti e personale tecnico e amministrativo e stiamo progettando percorsi di laurea o “pezzi“ di laurea comune. Una evoluzione dell’Erasmus finalizzata alla costituzione di una laurea europea. Abbiamo già programmi condivisi, siamo un’università integrata. Il rapporto fra noi rettori è strettissimo: hanno tutti tifato Italia alla finale degli Europei (sorride, ndr). Una vera alleanza".

Altre novità?

"Abbiamo chiuso l’anno accademico con la A dell’Anvur, per la qualità dei servizi. Un ottimo riconoscimento del lavoro fatto in questi anni, siamo l’unico ateneo generalista milanese ad averlo. Abbiamo creato la nostra casa editrice. E non siamo un’università che esce indebolita dal Covid, siamo quarti al mondo negli studi sulla pandemia. Adesso speriamo solo che tutti gli studenti tornino a Milano".

In attesa di Mind, la futura sede nell’ex area Expo. A che punto siamo?

"Entro febbraiomarzo chiudiamo il progetto esecutivo. L’obiettivo è il centenario, verosimilmente taglieremo il nastro entro la fine del 2024. Ma il nostro ateneo tripolare sta prendendo forma. Ed è fisiologico che l’università si rinnovi, senza abbandonare Città Studi e la propria tradizione".

E le sedi distaccate.

"A Edolo (provincia di Brescia) si sta progettando un nuovo corso di studi sulla montagna. E poi abbiamo Lodi, con la facoltà di veterinaria in un gioiello architettonico unico. Siamo l’unica università ad avere un ospedale veterinario. I fiori all’occhiello".