Pavia, sicurezza in azienda e nuove tecnologie

Corso in inglese di Intelligenza artificiale con Bicocca e Statale di Milano. E il percorso Meet "integra" Medicina e Ingegneria

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di Federico Dedori

Seicentosessanta anni dopo, l’Università di Pavia non perde la sua vocazione e guarda a tutti gli studenti. L’ateneo conta oggi 24.200 studenti, un terzo provenienti dal Pavese, un terzo lombardi e un terzo dal resto d’Italia, nei 18 dipartimenti, uno dei quali Musicologia con sede a Cremona. E spazio ai 1.500 studenti internazionali. La storica università nella classifica Censis è al terzo posto in Italia tra gli atenei statali, prima per Medicina e Chirurgia. Per il prossimo anno accademico l’offerta formativa si arricchisce di una laurea triennale in inglese in Intelligenza artificiale istituita insieme alle università di Bicocca e Statale di Milano, di un laurea triennale in Scienze giuridiche della prevenzione e della sicurezza, che risponde alla richiesta di professionalità nell’organizzazione e gestione della sicurezza nelle aziende e un focus con un percorso innovativo e interdisciplinare: Meet, che integra la conoscenza di medicina con ingegneria e tecnologia. Il corso è pensato per gli studenti di Medicina, e vede insieme le università di Pavia e Pisa e le scuole superiori Sant’Anna e Iuss. Non solo nuovi corsi ma anche potenziamenti, il numero di posti per alcuni corsi molto richiesti è aumentato, come Medicina e chirurgia e di Chimica. Altri numeri: 12 i corsi di laurea in lingua inglese, 530 gli studenti di dottorato, 30 le biblioteche, oltre 400 gli accordi con università internazionali e più di 2.200 borse di studio per redditi bassi. Un ruolo fondamentale lo giocano gli 11 collegi dell’ente per il diritto allo studio dell’Università di Pavia, dal prossimo anno accademico l’ente riserverà 90 posti nei collegi a studentesse che si iscrivono a corsi Stem, in ambiti scientifici, tecnologici, di ingegneria e matematica. Tra i collegi pubblici (1.500 posti) e quelli privati (circa 1.000) sono 2.500 gli ospiti delle strutture.

Tra i collegi, dal 1567 il Ghislieri investe sulla formazione degli universitari selezionando sulla sola base del merito e garantendo posti gratuiti o semigratuiti a seconda del reddito familiare. Per essere ammessi nel prestigioso palazzo cinquecentesco nel centro di Pavia, come ogni anno, a settembre si terrà un concorso pubblico tenuto da docenti dell’Università di Pavia. Una volta entrati, gli studenti non dovranno fare altro che mantenere una media negli esami maggiore o uguale al 27 su 30. Oltre alla vita da collegio, l’istituzione, sotto il patronato del Presidente della Repubblica, offre numerosi servizi come borse di studio, scambi internazionali, eventi culturali e una biblioteca tra le più grandi d’Italia. Qualche numero: il 92% dei suoi iscritti si è laureato con 110 e lode, circa un terzo beneficia di un posto gratuito e nel ’66 è diventato il primo collegio universitario misto nel Paese.

Il Collegio Fratelli Cairoli fondato nel 1948, nel centro storico, ospita un centinaio di studenti di cui 25 verranno ammessi tramite bando a settembre. I timori per il virus non mancano, ma c’è voglia di ripartire: "Bisogna vedere come si assesterà la norma nazionale sul “green pass” – spiega il rettore Andrea Zatti –, penso che l’obbligatorietà sia seriamente da prendere in considerazione". Negli ultimi anni sono aumentati gli stranieri: "Circa un quarto e provengono da Turchia, Iran, India e Azerbaijan. Sono preparati, riescono a integrarsi velocemente". Le attività del collegio causa Covid-19 avevano subito uno stop: "Ci siamo dovuti fermare per alcune settimane ma la situazione pandemica qui è sempre stata sotto controllo. Abbiamo usato molto strumenti tecnologici, torniamo alla normalità con cautela".