Gli angeli della spesa al servizio dei più soli

Col progetto “Due Mani in Più“ di Coop Lombardia la consegna a casa è gratuita per anziani non autosufficienti, disabili e persone in quarantena

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di Annamaria Lazzari

C’è una madre - la signora Maria di 89 anni - che vive allettata in un appartamento vicino al quartiere milanese di Baggio. Con lei nella stessa casa c’è sua figlia Gabriella, 63 anni, invalida all’80%. "Non posso portare pesi, neppure una bottiglia di olio o di passata" spiega Gabriella. La loro badante, che ha il compito anche di fare la spesa, è andata in ferie per due mesi. Il semplice approvvigionamento alimentare delle due donne si trasformerebbe in impresa complicatissima se non ci fossero - anche tutte le settimane di agosto - gli “angeli” di "Due mani in Più". È il servizio gratuito di consegna della spesa a domicilio che Coop Lombardia porta avanti con diversi partner, riservato a coloro che, per ragioni di età e di salute, non sono più in grado di recarsi a fare acquisti al supermercato in autonomia.

"Inaugurato nel 2001 il progetto “Due Mani in Più” si rivolge ad anziani non autosufficienti, disabili e immunodepressi. Dopo lo scoppio della pandemia, abbiamo esteso il servizio anche alle persone in quarantena. Nei mesi più duri del lockdown eravamo operativi sette giorni su sette" afferma Giovanni Luzzi, coordinatore del progetto "Due Mani in Più" per Coop Lombardia.

I soci volontari non si fermano mai. Come Paola Monti sempre sul pezzo da 20 anni. Il suo ruolo è chiamare lunedì gli utenti. E non solo per sincerarsi di cosa abbiano bisogno per riempire il frigo. "Spesso abbiamo a che fare con persone sole. La telefonata e poi la consegna diventano occasione per ascoltare i loro problemi, riscoprire il valore della socialità" afferma Monti, socia volontaria di Coop Lombardia.

Il progetto si basa su una vera e propria rete solidale: al fianco di Coop Lombardia si sono mossi da subito Caritas Ambrosiana, Consorzio Farsi Prossimo e Auser Milano, a cui si sono aggiunti, nel corso del tempo, altre associazioni. Come la Croce Verde di Baggio. Maria De Filippis coordina i volontari della Croce Verde che si dedicano anche al progetto "Due Mani in Più" nel Municipio 7: a darle una mano c’è anche la figlia ventenne Alessia. Madre e figlia, con Luzzi e Monti di Coop Lombardia, si recano il mercoledì (o il sabato) a fare la spesa anche per conto di Maria e Gabriella all’Ipercoop Baggio di via Gozzoli. La consegna avviene fino dentro casa dove è normale intrattenersi per scambiare quelle chiacchiere che fanno bene all’anima.

"Al servizio di consegna dei prodotti a domicilio si aggiunge il valore dell’ascolto che restituisce il senso reale di tutto il progetto: l’elenco della spesa diventa occasione per prendere contatto con la persona anziana, stimolare l’interazione e accompagnare il servizio di sostegno con il rapporto umano che si instaura con il volontario" afferma Alfredo De Bellis, vice presidente vicario di Coop Lombardia. "Due Mani in Più" coinvolge in totale 19 punti vendita di Coop Lombardia e 200 volontari; durante la pandemia si sono aggiunti 28 nuove reti solidali per un totale, nel corso del 2020, di 60mila spese consegnate.

La caratura sociale del progetto è stata riconosciuta nel 2016 con l’assegnazione dell’Ambrogino d’Oro da parte del comune di Milano che ha incrementato, dopo l’epidemia, le sue politiche di sostegno alimentare e all’affitto. "Con la rete di Milano Aiuta, cui ha aderito un centinaio tra associazioni, imprese, cooperative, enti e organizzazioni non profit siamo riusciti a sostenere molti progetti, tra cui quello di Coop Lombardia, e a raggiungere così migliaia di persone, aiutandole in molti modi diversi: dalla consegna di pasti, spesa e farmaci all’accompagnamento a visite mediche, passando per le operazioni di igiene personale, di pulizia della casa e al trasporto gratuito in caso di necessità, negli ultimi mesi molto utilizzato soprattutto per recarsi nei centri vaccinali. Noi continueremo a fare il possibile, anche se è evidente che l’impoverimento associato a questa crisi pandemica lo si deve contrastare innanzitutto con la ripresa del lavoro" spiega l’assessore alle Politiche sociali e abitative, Gabriele Rabaiotti.