Cento nuove aule, App, turni "Così ripartiamo a settembre"

Statale, la delegata ai Servizi per la didattica e agli studenti traccia la rotta: lezioni in presenza e via web sono compatibili, la vera sfida è l’inclusione

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"Oltre alla formazione di alto livello e alla ricerca, la Statale investe sui servizi. Eravamo indietro rispetto ad altri atenei milanesi ma stiamo avanzando ad alta velocità". Lo ha affermato con tono deciso Marina Brambilla, delegata ai Servizi per la didattica e agli studenti dell’ateneo di Festa del Perdono che, ricordando quanto l’università ha già fatto negli scorsi anni, delinea i passi futuri: "Con l’arrivo della pandemia abbiamo attrezzato più di cento aule per permettere agli studenti di seguire le lezioni sia in presenza sia a distanza. Abbiamo un’applicazione di prenotazione delle aule che permette agli studenti di sapere quando venire o non venire in università e ci stiamo organizzando per un rientro in presenza graduale, garantendo la fruizione in sincrono delle lezioni". Sul fronte delle residenze, l’università negli ultimi tre anni ha aggiunto 300 posti e, per permettere a tutti gli studenti di rientrare a settembre, ha reso obbligatorio il green pass.

Non solo didattica, ma anche supporto agli studenti grazie al servizio di counseling psicologico: "A causa del Covid-19 i rappresentanti degli studenti ci hanno chiesto di potenziare questo servizio e noi prontamente ci siamo mossi. Vogliamo affrontare le problematiche e seguire i nostri studenti. Certo non potremo fare un numero infinito di incontri però possiamo dare supporto e indirizzare ad altri professionisti fuori dall’ateneo". La richiesta degli studenti è "arrivata dopo che loro stessi si sono accorti che molti loro coetanei stanno soffrendo in questa situazione". La pandemia ha permesso alla Statale di implementare nuovi servizi di “placement”, cioè l’inserimento dei laureati nel mercato del lavoro: "Questi mesi hanno messo in difficoltà il mondo del lavoro ma grazie alle modifiche apportate da Regione Lombardia in merito alle attività di stage a distanza abbiamo inaugurato anche questo tipo di attività" rimarca Brambilla.

L’università per i suoi studenti ha organizzato conferenze online in cui aziende di ogni parte d’Italia e del mondo hanno partecipato. "Questa metodologia è stata molto gradita – garantisce la delegata ai Servizi per la didattica e agli studenti –. Ora dobbiamo fare tesoro di quello che abbiamo imparato, non dimenticando però le attività in presenza. Potremo tenere entrambi i canali attivi". Secondo Brambilla lo stage a distanza per "le grandi e medie imprese ha funzionato molto bene, perché queste sono abituate a uno scambio continuo di dati mentre per le piccole continua ad essere importante la presenza". Anche rispetto all’obiettivo dell’inclusione l’ateneo ha saputo rispondere all’emergenza: "Il coronavirus ci ha insegnato che le tecnologie ci possono aiutare, con i lockdown abbiamo potenziato i servizi in aiuto ai disabili e a chi soffre di disturbi specifici dell’apprendimento, ricevendo un feedback positivo. Hanno apprezzato la possibilità di avere tutto il materiale, lezioni comprese, registrato". L’obiettivo "sarà un vero passo avanti senza lasciare indietro nessuno: è fondamentale". F.D.