Palio, vince San Domenico: Antonio Siri porta al trionfo la contrada biancoverde

Finale combattuta. Tre le mosse non valide prima del via.

Palio la finale (foto Roberto Garavaglia)

Palio la finale (foto Roberto Garavaglia)

Legnano (Milano), 2 giugno 2019 - Vince San Domenico. In una combattuta finale con la Flora, San Magno e Legnarello ad avere la meglio è proprio la contrada del Cane che così consegue la sua settima vittoria nella storia del Palio.

Ore 20.31 Contrade al canapo per la finale. Prima partenza falsa. Dopo diversi minuti di confusione, ecco la seconda partenza falsa. La terza partenza falsa arriva poco dopo, con San Domenico che gira il cavallo proprio poco prima della partenza. Poi si parte, con la Flora in testa seguita da Legnarello. San Domenico però non molla e si inserisce con coraggio portandosi in testa. Da lì non si muove fino alla fine e va a vincere resistendo agli attacchi della Flora. Il Palio è ufficialmente biancoverde.

Ore 19.52 Il supremo magistrato Cristiana Cirelli estrae l'ordine di partenza della finale: San Magno, Legnarello, La Flora, San Domenico.

SECONDA BATTERIA - Ore 19.12 Cavalli al canapo per la seconda batteria: San Magno, Sant'Erasmo, La Flora, San Martino. Dopo sei minuti si va, ma la partenza è falsa. Seconda partenza falsa, anche se molto contestata: la partenza sarebbe valida, ma il cavallo di San Magno si gira e così viene annullata. Poco dopo, il momento thriller: il canapo non cade, il cavallo di Sant'Erasmo inciampa e il fantino piomba a terra. Nulla di grave, Pes si rialza subito. Il cavallo Habanero prosegue scosso, ovvero senza fantino, e rischia di travolgere quello di San Martino in pista. La situazione viene riportata alla normalità grazie alla prontezza di Andrea "Calamita" di Sant'Erasmo. La quarta partenza falsa arriva poco dopo. Anche la seconda batteria è infinita. Si parte e subito La Flora va in testa. E ci rimane sino alla fine. In finale, nonostante la bagarre, non vanno San Martino e Sant'Erasmo. Palio seconda batteria (foto Roberto Garavaglia)Insieme alla Flora in finale va San Magno.

PRIMA BATTERIA - Ore 18.26 Cavalli al canapo per la prima batteria. Al canapo Legnarello, Sant'Ambrogio, San Bernardino e San Domenico. Dopo ben 15 minuti di tentennamenti si parte, ma la partenza è falsa. A far irritare il pubblico e il mossiere Massimiliano Narduzzi sono San Domenico e Sant'Ambrogio. Seconda mossa, seconda partenza falsa: Sant'Ambrogio gira il cavallo e lo mette in orizzontale rispetto al canapo. Finalmente si parte e Legnarello va subito in testa insieme a San Bernardino, che poco dopo subisce il ritorno impressionante di San Domenico. Che va in finale proprio insieme a Legnarello. Escluse la Nonna San Bernardino e Sant'Ambrogio.

Palio prima batteria (foto Roberto Garavaglia)

L'ESTRAZIONE DELLE BATTERIE - Ore 17.57 Il supremo magistrato Cristiana Cirelli, commissario prefettizio al debutto in questo incarico e prima donna della storia del Palio come supremo magistrato, estrae l'ordine di partenza. delle batterie eliminatorie. Prima batteria: Legnarello, Sant'Ambrogio, San Bernardino, San Domenico. Seconda batteria: San Magno, Sant'Erasmo, La Flora, San Martino. A correre saranno Legnarello con il fantino Giovanni Atzeni detto Tittia con il cavallo Bam Bam, Sant'Ambrogio con Giuseppe Zedde detto Gingillo e Giocoliere, San Bernardino con Simone Mereu con Ohana, San Domenico con Antonio Siri detto Amsicora e Odi et Amo, San Magno con Carlo Sanna con Le Freak, Sant'Erasmo con Dino Pes detto Velluto e Habanero, La Flora con Gavino Sanna ed Escobar, San Martino con Silvano Mulas detto Voglia e Cleto.

Tutto pronto allo stadio Giovanni Mari per la corsa ippica del Palio di Legnano. Dopo la messa sul Carrocio di questa mattina celebrata dal monsignor Angelo Cairati (leggi l'articolo) e la sfilata in abiti storici che si è svolta per le strade della città da piazza Carroccio sino allo stadio Giovanni Mari e che ha visto la partecipazione di migliaia di persone, si arriva allo stadio. Dove, dopo gli onori al Carroccio e l'assalto della Compagnia della Morte con il nuovo Alberto da Giussano, ovvero Federico Vismara, è stata la volta dei bimbi della scuola di musica Paganini che hanno cantato l'inno di Mameli.